Tempi duri per il Max Racing Team di Biaggi, per lo meno fuori dalla pista. In classifica invece, Ayumu Sasaki è quarto a 71 punti da Izan Guevara ma resta vicinissimo a Garcia (-13) e Foggia (-20), con i quali si giocherà le prime posizioni nel mondiale dopo il terzo podio conseciutivo a Buriram. Una risposta forte ai guai che sta passando, suo malgrado, il team. Un paio di settimane fa ad Aragon due telemetristi della squadra, durante le Q2 di Moto3, hanno cercato di spegnere la moto di un altro pilota (Adrián Fernandez) per evitare che si mettesse in scia a Sasaki. In breve, un gesto così antisportivo nel motociclismo non si era mai visto. Le scie in Moto3 sono un problema per chi sa di poter fare il tempo da solo e la qualifica genera sempre grande nervosismo, tuttavia un comportamento del genere è inaccettabile. Max Biaggi ha subito preso le distanze dal gesto dei meccanici e durante il GP della Thailandia ha comunicato il loro licenziamento, aggiungendo che non è stato fatto prima soltanto per questioni burocratiche.
Negli stessi giorni però è spuntato fuori un altro video datato 2019 (lo potete vedere qui) con un meccanico del CIP - Green Power che picchia e insulta il suo pilota, Tom Booth-Amos. Il video è rimasto nascosto per anni e al pilota era stato intimato di non parlarne con nessuno, ora però ha fatto il giro del paddock. E quel meccanico, attualmente, lavora nel Max Racing Team. Biaggi ha spiegato - durante una diretta con i colleghi di GPOne - di averci pensato a lungo ma di non poter prendere decisioni in merito in quanto nel 2019 non era un suo dipendente. Aggiungendo poi che, semmai, a fare qualcosa in merito avrebbero dovuto essere i francesi del Team CIP e che l’IRTA (l’associazione dei team nel motomondiale) se ne sarebbe dovuta occupare tre anni fa. Poi, con un velo di malizia, si chiede perchéla storia sia venuta fuori soltanto adesso. Sostituire un componente del proprio team non è semplice, figuriamoci farlo a tre gare dalla fine quando ne hai appena lasciati a casa due.