Difficile dire se Valentino Rossi deciderà di ritirarsi o meno alla fine dell’anno. Le sue dichiarazioni al Sachsenring sono state abbastanza eloquenti (“nemmeno io mi diverto ad arrivare sedicesimo”) anche se, allo stesso tempo, il Dottore ha chiesto più rispetto da parte di tutti, spiegando per l’ennesima volta che prenderà la sua decisione dopo l’estate. Di certo, dopo le ultime dichiarazioni di Razlan Razali ai media malesi (riviste ma non del tutto smentite) in cui sostanzialmente sembra chiaro che Petronas non ha intenzione di rinnovare con il 9 volte iridato, la possibiltà che Valentino possa chiudere la carriera in Ducati è sempre più concreta. O, per lo meno, è la strada più rapida di salire su di una moto. Un colpo pazzesco per il marketing che, però, non sembra minimamente interessare a Rossi. Lui oggi corre per divertirsi, non per gli utili della sua azienda.
Max Temporali, voce tecnica della SBK, ha spiegato il suo pensiero in un post sul suo blog Piega & Spiega, analizzando la situazione del nove volte iridato e della VR46: ”Potrebbe arrivare tranquillamente ultimo tutte le domeniche che, da un punto di vista commerciale, il valore di Valentino Rossi manterrebbe un livello irraggiungibile da chiunque - scrive Max Temporali - Si chiama reputazione, ed è quella che si è costruito coi risultati sportivi e il successo del personaggio-Rossi in più di vent’anni di corse. L’epicentro del suo business si sta trasferendo progressivamente dal pilota-campione al team VR46, con un magnetismo pressoché irresistibile. Aramco, ad esempio: si parla di un investimento di 20 milioni (euro?), che è un importo quasi doppio rispetto ai valori di mercato per un team con le stesse caratteristiche”.
Poi Temporali scrive che David Munoz, capotecnico di Valentino Rossi subentrato a Silvano Galbusera nel 2020, sarà al fianco di Luca Marini per il 2022, ma non solo: “Quando lo sforzo economico assume queste dimensioni presuppone lo step oltre la sponsorizzazione, cioè una sorta di propensione ad un parziale “comando” degli arabi, con tutti i rischi del caso... Sta di fatto che, con un super budget come questo, il team VR46 si è assicurato la Ducati ufficiale per Luca Marini che godrà, per altro, dell’arrivo del capotecnico che oggi lavora con Rossi, David Munoz. Un segnale forte e chiaro, sia sulle intenzioni della squadra italiana, che sul futuro di Valentino, il cui ritiro dalle corse a fine stagione sembra attenda solo la comunicazione ufficiale”. ha concluso.