Marco Melandri è stato un pilota eccezionale, ma da quando ha cominciato a commentare la MotoGP per DAZN si è scoperto essere anche un opinionista di riferimento per la MotoGP. Puntuale, precisissimo e quasi mai banale. “Cerco di immaginarmi le persone a casa dentro il casco del pilota - racconta ospite di Paolo Ianieri e Zoran Filicic a MotoG-Podcast - Per me a volte è facile prevedere un sorpasso, un’azione. Non è così facile da trasmettere, anche se mi piace un sacco. Ci divertiamo, per noi è tutto un gioco”. Ecco i passaggi più interessanti dell’intervista, registrata (e pubblicata) durante la pausa estiva.
Sulle aspettative rispetto all'inverno, Marco spiega di non essere rimasto troppo colpito dal dominio di Fabio Quartararo, già velocissimo nel 2020: “Un po’ mi aspettavo questa prima metà di campionato, perché Quartararo aveva già dimostrato una velocità incredibile, però gli mancava la gestione del campionato. Secondo me anche essere in una squadra satellite era un limite importante. È maturato molto e quest’anno è davvero forte, oltretutto è arrivato a giocarsi il primo mondiale della sua carriera in MotoGP, senza aver mai vinto un titolo nelle altre categorie”.
Allo stesso modo Melandri non è rimasto colpito dalle difficoltà di Franco Morbidelli. Anzi, è convinto che la Yamaha ufficiale non sia poi così scontata per lui: “Mi aspettavo un anno difficilissimo per Morbidelli ed è stato così. Uno che parte secondo nel mondiale, che parte con una moto di due anni più vecchia rispetto alle altre ti fa partire già incavolato. Al pilota, quando gli scende la catena, va tutto storto. E purtroppo è successo proprio quello che mi aspettavo. Ci sono passato anche io, e quando finisci secondo in un team satellite e la cosa non viene riconosciuta parti con la consapevolezza che per loro vali comunque poco. L’unica cosa che fa andare forte un pilota sono la confidenza e la fiducia. Non so se prenderà il posto di Vinales, ho imparato a non dare nulla per scontato. Lui adesso non è in un momento di piena forma ed è anche infortunato, però sai…”.
Sul divorzio tra Yamaha e Vinales poi, il ravennate offre una chiave di lettura forse poco battuta ma non per questo meno valida: “Non credo che Vinales sia andato via - ha spiegato - credo lo abbiano gentilmente accompagnato alla porta. Con quello che prendeva d’ingaggio secondo me non se ne sarebbe andato neanche con una pistola puntata alla tempia. Non credo abbia rinunciato all’ingaggio. Ad ogni modo in Yamaha avrei visto benissimo Oliveira. Per me è un talento incredibile e ha un’intelligenza che forse solo Morbidelli riesce ad avvicinare”.
Diverso invece il discorso per Aprilia, che secondo Melandri non sta dimostrando il suo vero potenziale a causa di un pilota poco competitivo: “Per me l’Aprilia è decisamente migliore di quello che si vede, anche perché io non ho mai avuto estrema fiducia in Aleix Espargarò. Non ha mai vinto una gara, forse ha fatto un podio in una gara difficile. Io ci metterei un giovane. Anche perché se guardi la classifica adesso, uno come Marquez è vecchio. A 25 anni sono già quasi anziani. “Chi metterei al suo posto? A me piaceva un sacco Toprak, mentre Rea no, non avrebbe senso. Ci vuole anche fortuna, perché devi anche trovare un pilota che si trova con la moto e viceversa”.
L’addio di Maverick ha però innescato un domino nel mercato piloti che, con tutte le probabilità, si andrà a ripercuotere sulla Suzuki: “Sicuramente vedremo dei colpi di mercato - ha spiegato Marco - mi aspetto che almeno una sella in Suzuki si liberi. Soprattutto quella di Rins. Non credo che Suzuki voglia lasciarsi scappare Mir, ma se Joan avesse la possibilità di salire su di una Yamaha non credo che se la lascerebbe scappare. E andrebbe veramente molto forte”.
Impossibile poi evitare il discorso Rossi - Ducati, altro punto chiave di questo insolito mercato da pausa estiva: “Ho la sensazione che i problemi che hanno ora con lo sponsor (la VR46, ndr.) sono dovuti al fatto che il principe pretende di avere Valentino nel team per il primo anno. Secondo me questo potrebbe essere un motivo di confusione. Valentino ha capito di non essere competitivo e non credo abbia senso andare avanti ancora… Ma non lo so”.
Chi trarrà un bel beneficio dalla pausa invece sarà Marc Marquez, mentre per Ducati ci si avvicina all’ultima spiaggia per continuare a portare avanti la lotta per il titolo: “Questa pausa farà molto bene a Marquez. In Olanda è arrivato vicino ai primi nonostante la pista fosse la peggiore per le sue condizioni. Andrà molto forte nella seconda metà della stagione. E in Germania ha fatto delle cose pazzesche. Non so se tornerà più forte di prima, perché era imbattibile. Tornerà però con la giusta rabbia agonistica e la sua fame di vittorie. Ducati deve vincere se vuole tenere una piccola speranza per il campionato. Secondo me non hanno i piloti pronti per il mondiale, ma non credo che l’ufficiale sia contenta di vedere una Pramac lì davanti”.
Il pronostico per il prossimo Gran Premio, infine, riaprirebbe almeno in parte il campionato: “Il podio in Austria? Dico Bagnaia, Oliveira e Marquez”. ha concluso Melandri.