Non è chiaro se siano cambiati gli uomini, e quindi le idee, o se siano cambiati gli uomini per cambiare le idee. In ogni caso l'esito è che in BMW sta prendendo piede l'idea di partecipare la mondiale prototipi della MotoGP. Markus Schramm è stato l'uomo che ha portato BMW a competere con le sue moto in Superbike ma, sempre lui, era totalmente contrario a un impegno del marchio tedesco nella MotoGP. Dal 2021 BMW è presente in SBK con la sua M1000RR, dove la M indica i modelli sportivi che, proprio grazie a Schramm, non interessano più solo le auto ma anche i modelli più sportivi del settore Motorrad.
Dal novembre del 2023 Markus Schramm è stato sostituito da Markus Flasch che, in un'intervista a Motorrad, ha parlato del futuro del marchio parlando di un maggior impegno nelle corse: "Sono un grande sostenitore dello sport motoristico. Come capo della BMW M ho deciso di fondere la BMW M GmbH con la BMW Motorsport. Per me è indiscusso che uno sport motoristico ben fatto dia un contributo reale alla forza del marchio e all'entusiasmo all'interno della community che il marchio offre".
Il che significa abbandonare il mondo delle derivate di serie? Assolutamente no, anche se nell'attuale campionato Superbike ci sono criticità importanti: "Stiamo osservando da vicino come si sviluppa il campionato mondiale Superbike, se è la cosa giusta per noi: dalla scelta dei tracciati, al calendario, alla tecnologia". E alcune scelte della Dorna non sono proprio piaciute, né a BMW né alle altre case, a cominciare dalla scelta dei tracciati che, esclusa l'Australia, sono tutti in Europa. Per un marchio globale come BMW non correre in America e in Asia pare molto riduttivo.
Quindi che fare, si aprono le porte della MotoGP? Non è così facile e non così nell'immediato, anche se passare da un "certamente no" a un "forse" è già un progresso tangibile. "Stiamo riflettendo anche sulla decisione se questo rimarrà l'unico impegno - sottolinea Flasch - insieme al Campionato del Mondo Endurance e all'IDM. O se sceglieremo anche altri format. Ciò non pregiudica la decisione per una serie o per l'altra ma sicuramente il Campionato del mondo Superbike non è l'unica opzione. La BMW M è da anni un partner automobilistico della MotoGP. Come capo della BMW M ho partecipato a tutte le gare, conosco i responsabili e lì siamo un marchio presente ma non basta. È chiaro che per noi deve avere un senso, ed è per questo che lo stiamo esaminando da vicino. Non lo escluderei".
Uno spiraglio quindi, ma uno spiraglio importante soprattutto in vista del cambio di regolamento previsto per la fine del 2026, quando le moto saranno meno complicate da guidare e costruire. Potrebbe essere il momento giusto per entrare nel mondo dei prototipi perché anche per le altre case si troveranno a dover "ripartire". È altrettanto vero che in SBK la BMW ha fatto più fatica di quanto pensasse e che nella MotoGP l'asticella si alza di parecchio (chiedere alle case giapponesi per info); un "fallimento" potrebbe ritorcersi contro e considerando gli investimenti necessari siamo sicuri che a Monaco ci rifletteranno per bene prima di compiere questo passo.