Luca Marini ha mantenuto il sorriso e il pessimo esordio con la Honda in Qatar sembra non averlo toccato più di tanto. Il pilota di Tavullia ha anche dobvuto fare i conti con un problema tecnico, ma ha comunque spiegato che sarebbe stato in ogni caso impossibile per lui andare a punti o fare molto meglio di come ha fatto. E’ consapevole, insomma, che ci sarà tanto da lavorare, per aiutare la Honda a crescere, ma anche per abituarsi a una moto che è profondamente diversa dalla Ducati. Tanto che in questi giorni, come riferisce motorsport.com, il pilota italiano ha anche effettuato dei test privati a Jerez, sfruttando le concessioni di cui Honda può beneficiare in questa stagione.
Sempre la testata di settore, tra l’altro, riferisce di una chiacchierata avuta con un non meglio identificato “uomo Honda che vuole restare anonimo” e che ha spiegato che, al di là della tranquillità ostentata, intorno a Marini e nello stesso marini c’è grande fermento. “Durante i test in Qatar, Luca si è reso conto di quanto fosse complicata la situazione – avrebbe detto la fonte anonima ai colleghi di motorsport - Alcuni piloti impiegano più tempo per capire che le dinamiche in Honda non sono così facili da cambiare come si potrebbe pensare dall'esterno. E poiché Luca è molto intelligente lo ha capito in poco tempo". Chiedendo, appunto, di potersi mettere subito al lavoro e di avere intorno, sin dal primo GP in Qatar, tutti gli uomini del test team.
La situazione nel box Repsol è quella che è e l’impressione è che se da un lato Joan Mir e Johann Zarco abbiano cercato la performance, dall’altro Marini abbia portato avanti un altro tipo di lavoro che magari produce solo delusioni sull’immediato, ma che potrebbe pagare di più alla lunga. Pare che Zarco, ad esempio, abbia rinunciato a utilizzare in gara un cerchio Marchesini (come quello che usano quasi tutti gli altri costruttori) per via delle vibrazioni riscontrate sulla sua Rc213V, chiedendo agli uomini del box di tornare al passato. Segno, quindi, che in Honda le stanno provando davvero tutte, anche coinvolgendo la squadra satellite (visto che nel caso dei cerchi, ad esempio, gli ufficiali devono necessariamente correre con gli OZ in base a un accordo contrattuale) e che a ogni pilota è stato dato un ruolo ben definito. “HRC è stata molto onesta quando ha ingaggiato Marini – ha detto ancora la “gola profonda” a motorsport - Gli abbiamo chiesto se era sicuro perché non sarebbe stato facile per lui. Ci ha detto che non vedeva davvero l'ora. Gli è anche chiaro che stiamo facendo tutto ciò che è in nostro potere per uscire da questa situazione il prima possibile". Compreso, quindi, mandare in pista Marini in un test privato, come permesso dalle nuove regole sulle concessioni, per macinare chilometri e raccogliere dati da confrontare con quelli già raccolti da Bradl nei test e dagli altri piloti Honda nei fine settimana di gara.
Intanto, sempre da Honda, comincia a farsi più chiara l'identità del problema avuto da Marini in gara a Losail. Sembra si sia trattato di una anomalia nell'elettronica provocata dall'essere rimasti fermi in griglia a causa della partenza ritardata dopo il problema avuto in partenza da Raul Fernandez con l'Aprilia di Trackhouse