"Il caos porterà caos". Questo si è detto, e si continua a dire, in questi giorni confusi che stiamo vivendo in Bahrain, nel primo weekend di gara della nuova stagione di Formula 1. Perché un caso mediatico come quello che sta coinvolgendo la squadra campione del mondo in carica non può non creare squilibri e tensioni, soprattutto se le divisioni interne alla squadra sono, in questo momento, un tema non indifferente per il team.
Eppure lì, al vertice di questa strana corda che si muove tra le vie del circuito del Bahrain, c'è un ragazzo che non perde l'equilibrio e che rimane fermo al suo posto, con la schiena dritta del leader e l'espressione concentrata di chi sa che cosa vuole. Si chiama Max Verstappen, ha soltanto 26 anni e quest'anno lotterà per ottenere il suo quarto titolo mondiale in Formula 1. Lui che nella scorsa stagione ha dominato senza lasciare speranze, che non ha paura di dire la sua in ogni situazione, di risultare antipatico, supponente, insensibile. Max Verstappen che davanti alle tante domande sul caso Horner, dopo la sua pole position in Bahrain, sbuffa e alza le spalle: le risposte sono sempre le stesse per lui, quelle che in questi giorni ha continuato a dare. "La squadra è unita, pensiamo ai risultati e alla macchina", il resto non c'è, nei suoi pensieri. O quantomeno non c'è quando sale in macchina, quando deve dare tutto.
E allora al termine di una qualifica che avrebbe potuto regalarci un altro risultato - con Charles Leclerc secondo, al via dalla prima fila domani al suo fianco - Max Verstappen torna proprio lì dove lo avevamo lasciato alla fine della scorsa stagione. Al top, davanti a tutti gli altri. Comodamente seduto al centro del divanetto della sala dedicata alle conferenze stampa, Max non sembra potersi sedere altrove, rilassato in un ruolo da leader che ha imparato a gestire anche ora, al centro del caos che sta sconvolgendo il suo stesso team. Nel paddock non si parla d'altro, tra gossip e ipotesi sul futuro di Horner, indiscrezioni e teorie complottiste, ma niente tocca - almeno all'apparenza - il titanico Max che, forte di una monoposto che sente finalmente sua dopo qualche lamentela nel corso del weekend, si incatena alla prima posizione in griglia per il via del campionato. Re che difende il trono, il resto non è affar suo.
Ci prepariamo a questa stagione così, vedendolo più sicuro che mai nonostante tutto al suo fianco non sia solido quanto lui. Una stagione che, almeno su carta, dovrebbe darci emozioni diverse rispetto a quelle di un 2023 dominato in solitaria dalla Red Bull ma che sarà complesso per gli sfindanti dell'olandese che, sfidando la sua dominante monoposto, dovranno provare a toglierlo dal suo trono.