Di come la MotoGP, con l'arrivo del nuovo direttore commerciale Dan Rossomondo dall'NBA, stia andando incontro ad una sorta di americanizzazione in stile Formula Uno con Liberty Media, ne abbiamo parlato qui in tempi non sospetti. Nuova linea comunicativa, una gestione più fresca dei social network, una ristrutturazione del format dei weekend di gara e del modo con cui pubblico e appassionati possono interagire coi piloti e avvicinarsi al dietro le quinte della competizione. I risultati di questa piccola rivoluzione sono stati discreti; nel 2023 la MotoGP è tornata a vantare numeri, relativi ad ascolti e seguito, in linea con la pluriventennale epoca di Valentino Rossi. Adesso l'idea di Dorna è di continuare su questa strada. Come? Magari riportando in top class piloti anglosassoni e statunitensi ("Mancano un britannico e un americano, ci stiamo lavorando", ha dichiarato Rossomondo in una recente intervista), ma soprattutto intensificando il processo di esportazione della MotoGP nel Nuovo Continente.
Si pianifica, nel giro di un paio d'anni, di aggiungere alla tappa texana di Austin un'altro fine settimana di gara a stelle e strisce (un po' come in Formula 1 con Miami e Las Vegas). Il principale candidato coinciderebbe con il Flatrock Motorsports Park, nuovo circuito in costruzione nel Tennessee. Il tutto combacia con il freschissimo ingresso nella massima cilindrata del Team Trackhouse, squadra statunitense capitanata dall'ex pilota Nascar Justin Marks, che non solo sembra disporre grandi risorse economiche e idee ambiziose, ma si è anche proposto di fare da tramite tra Dorna e Flatrock per l'omologazione del tracciato. Trackhouse che debutterà in MotoGP tra una settimana con Miguel Oliveira e Raul Fernandez in sella alle Aprilia factory, guidati dall'esperienza di Davide Brivio, che ha lasciato la Formula 1 di fronte all'offerta di diventare il Team Principal di una squadra satellite attrezzata per competere coi migliori team ufficiali. Per Dorna la new entry statunitense Trackhouse è evidentemente grasso che cola, un'opportunità da apprezzare e cogliere al volo. Il Team RNF CryptoDATA, di cui Justin Marks ha preso il posto rilevandone gran parte dello staff e dei contratti, sarebbe già acqua passata, un'entità presto finita nel diminticatoio di Dorna. Se non fosse che - notizia di questi giorni - il patron di Cryptodata abbia deciso di far causa proprio alla Dorna.
Qui bisogna fare un passo indietro, che ci riporta alla settimana di avvicinamento dell'ultimo Gran Premio del 2023 di Valencia, quando la Dorna diramava un comunicato piuttosto secco e sorprendente: "Il comitato di selezione della MotoGP - si leggeva - composto da membri della FIM, IRTA e Dorna Sports, ha deciso di non ammettere il team CryptoDATA RNF MotoGP per la stagione 2024. Hanno portato a questa decisione le ripetute violazioni del Contratto di Partecipazione, che infangano l'immagine pubblica della MotoGP". In sostanza Carmelo Ezpeleta e Dan Rossomondo contestavano al Team RNF CryptoDATA di Razlan Razali e Ovidiu Toma (patron della società di sicurezza informatica rumena e, come main sponsor, del 60% delle quote della squadra corse) una serie di mancati pagamenti, che avevano fatto propendere la società spagnola che gestisce e detiene i diritti del motomondiale per lo scioglimento anticipato dell'ormai ex team clienti Aprilia. In seguito - il 5 dicembre 2023, dopo diversi botta e risposta mediatici tutt'altro che distensivi - Ezpeleta e Toma dichiaravano di aver raggiunto un accordo consensuale seocndo cui "Dorna, IRTA e RNF sono riuscite a risolvere amichevolmente le diversità emerse nella seconda metà del 2023, il Team RNF non prenderà parte alla stagione 2024 di MotoGP".
Un accordo così amichevole che è saltato dopo un inverno apparentemente pacifico. Ovidiu Toma questa settimana ha rotto il silenzio, annunciando l'intenzione di portare in tribunale la Dorna. Nella nota del CEO rumeno emergono prepotentemente le accuse di "violazione del diritto alla concorrenza leale" e "abuso di potere". RNF Cryptodata che, evidentemente, in un momento di instabilità economica non deve essersi sentito particolarmente tutelato da Dorna, alla cui porta bussava intanto il prosperoso Team Trackhouse. Oltre al comunicato, che riportiamo per intero, Ovidiu Toma rivendica anche un risarcimento di dieci milioni di euro per i danni subiti da Dorna e dallo scioglimento anticipato di un contratto che avrebbe visto il Team RNF Cryptodata sulla griglia di partenza della MotoGP fino al 2026: "La RNF Racing Ltd annuncia la sua decisione di avviare un procedimento legale formale contro Dorna Sports SL e l'International Road-Racing Teams Association (IRTA) per gravi violazioni degli obblighi contrattuali e per la partecipazione a pratiche azioni anticoncorrenziali che hanno seriamente compromesso le nostre operazioni commerciali e la nostra reputazione all’interno della comunità globale degli sport motoristici. Nonostante i ripetuti tentativi di affrontare questi problemi attraverso il dialogo, DORNA e IRTA hanno sistematicamente mancato di rispettare i propri impegni finanziari e hanno compiuto azioni che costituiscono un abuso di potere e una violazione del diritto della concorrenza. Queste azioni non solo hanno comportato ingenti perdite finanziarie per la nostra azienda, ma hanno anche mirato a minare la nostra posizione competitiva e la nostra reputazione nel settore".
"Abbiamo raccolto numerose prove - si legge poi - che dimostrano la portata del comportamento abusivo di DORNA e IRTA e il loro disprezzo per gli accordi legali. Stiamo quindi portando la questione all’attenzione delle autorità competenti in materia di concorrenza e siamo pronti a esaurire tutte le opzioni legali per chiedere riparazione e risarcimento per il danno causato dalle loro azioni. Questo passo è stato compiuto non solo per difendere i nostri interessi, ma anche per sottolineare l’importanza della concorrenza leale e dell’integrità nello sport e negli affari. Crediamo che nessuna azienda debba essere al di sopra della legge e dei principi del fair play e ci impegniamo ad affrontare le pratiche che danneggiano la concorrenza”