Il Gran Premio del Brasile è ogni anno una delle occasioni più succose per cercare una strategia diversa ma vincente o per semplicemente provare a sognare un po’ più in grande vista la conformazione del circuito, l'imprevedibilità del meteo brasiliano e i risultati delle passate edizioni. Mercedes si è sempre dimostrata come uno dei team più pronti e vincenti ad Interlagos, basta tornare indietro di un paio di anni, quando Lewis Hamilton riuscì a vincere partendo dal fondo, o proprio all’edizione scorsa, dove George Russell riuscì a portarsi a casa la prima vittoria in Formula 1. Si tratta quindi di una gara speciale per la scuderia di Brackley che, dopo una stagione di alti e bassi, sperava di poter aggiungere ancora un’altra impresa a quelle brasiliane.
Le due sessioni di qualifica previste nei weekend con il format Sprint, scelto appunto per il Gran Premio del Brasile, hanno visto i due alfieri Mercedes competitivi, quasi da pole position e con un comportamento promettente per le due gare. Allo spegnimento dei semafori della Sprint le due frecce d’argento non hanno perso tempo nell’andare in attacco, forse troppo drasticamente arrivando prima al consumo degli pneumatici e dovendosi accontentare di solo qualche punticino.
Alla gara della domenica invece entrambi i piloti hanno dimostrato inizialmente di avere un buon passo, pronti per andare a caccia del podio, ma ben presto hanno dovuto fare i conti con delle gomme non performanti e un passo che non gli ha permesso di stare vicini alla top-5. Tra i bisticci dei due britannici, con Russell che chiedeva la posizione su Hamilton tra le righe, e delle strategie non proprio adatte al massimo, solo Lewis Hamilton è riuscito a finire la gara, ottavo dopo mille difficoltà. Russell invece si è dovuto ritirare per dei problemi alla power unit.
La W14 è una vettura che non ha mai soddisfatto pienamente nessuno della scuderia di Brackley, costretta a cercare soluzioni che aiutassero la sua causa senza però mai capire come trasformarla nella macchina da campionato. Dopo il Gran Premio del Brasile, che è stato quindi un passo indietro per la Mercedes, tutto il team deve capire come poter affrontare le ultime due gare al meglio senza il rischio di vanificare la seconda posizione in campionato che potrebbe voler dire tanto alla fine di una stagione così.
Anche le dichiarazioni dei due piloti fanno molto pensare, con Hamilton che non vede l’ora di mandarla in pensione questa W14 e Russell che non si spiega come sia stato possibile un tale calo di performance. Toto Wolff aggiunge la sua voce al coro, ricordando che si, i weekend sprint non sono mai stati il loro forte ma che una performance del genere era difficile da prevedere. Testa bassa e duro lavoro è ancora il motto della Mercedes che parte sconfitta dal Brasile alla volta di Las Vegas, la città che ospiterà il prossimo round di Formula 1, con ancora più punti di domanda viste le caratteristiche tutte da scoprire del circuito cittadino americano.