Ha festeggiato a modo suo gli ottant’anni compiuti l’11 marzo, Arturo Merzario. Storico pilota di Formula 1 negli anni ’70, ricordato soprattutto per aver salvato Niki Lauda estraendolo dall’abitacolo incendiatosi a Nurburgring nel ’76, in una recente intervista al Giornale è tornato sull’episodio, raccontando che in realtà “Lauda era un amico-nemico, che mi stava un po’ sulle scatole perché mi aveva soffiato un campionato europeo. Dopo il Nurburgring ci sono voluti 30 anni per diventare amici. Fu merito di Ecclestone. Io continuavo comunque a chiamarlo str**zo e lui mi mandava i WhatsApp firmandosi il tuo amico str**zo”.
Ma è sull’oggi che Merzario, noto anche per i toni non precisamente diplomatici, ha espresso opinioni che fanno notizia. Sulla Ferrari guidata da Charles Leclerc, ad esempio, è netto: “Mi piace, ma la sua rovina è che lo hanno fatto campione ancora prima di vincere la prima gara”. Ugualmente tranchant i giudizi sugli altri piloti: “Dal primo giorno che ho visto Hamilton vincere a Monza in GP2 ho detto che avrebbe fatto strada. Verstappen poi lo ha già superato, ma prima di arrivare ha perso un sacco di gare e almeno un mondiale per la sua esuberanza da ragazzino”. Meglio per lui se resta fedele alla lezione di Lauda, che, secondo Merzario, gli ha insegnato che “per vincere devi anche imparare a perdere. Non devi dimostrare ad ogni giro di essere il migliore”.