image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Cronaca Nera
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Sport

Mi dispiace per voi che non siete interisti perché non potete capire cos’è l’amore. Cronaca di una folle notte di Champions guardando Inter Barcellona, godendo, soffrendo e piangendo tutto insieme

  • di Giulia Sorrentino Giulia Sorrentino

7 maggio 2025

Mi dispiace per voi che non siete interisti perché non potete capire cos’è l’amore. Cronaca di una folle notte di Champions guardando Inter Barcellona, godendo, soffrendo e piangendo tutto insieme
Un’epopea nerazzurra vissuta con le gambe che tremano e gli occhi pieni di lacrime: l’Inter stremata conquista la finale di Champions contro il Barcellona, in una notte che riassume tutto il suo DNA, imprevedibilità, cuore e follia. Lautaro stringe i denti, Thuram gioca col fiato corto, Sommer è una pantera, Inzaghi un condottiero silenzioso. E noi, da casa, ci ritroviamo a urlare, piangere e ridere come nel 2010. Perché essere interisti non è una scelta: è una forma d’amore che non tutti possono comprendere ma noi ve la raccontiamo

di Giulia Sorrentino Giulia Sorrentino

Solo grazie Inter: è questo che riesco a dire non appena è finita la partita mentre piango con le gambe che mi tremano e la stanchezza che hanno addosso quei gladiatori che ci hanno portato in finale di Champions. Il mio direttore ha scritto nella nostra chat “mi dispiace per voi che non siete interisti, perché non sapete cos’è l’amore”. Cazzo se è vero. Forse questa folle partita, questa sorta di maratona calcistica riassume perfettamente il DNA nerazzurro. Follia allo stato puro, imprevedibilità, incapacità di mollare. Siamo stati sublimi, soprattutto perché non abbiamo giocato con le gambe, ma con il cuore, con la mente e soprattutto con quella garra charrua che solo noi sappiamo cos'è. Abbiamo giocato con Thuram che forse in quelle gambe di minuti ne aveva solo 20, con Lautaro che ha stretto i denti per tornare in campo, pur essendosi fatto male solo mercoledì scorso, con Dimarco che dopo l’infortunio più di 60 minuti non li riesce a giocare, con Davide Frattesi, che è l’uomo delle notti europee. Con un Dumfries potentissimo, con Acerbi e quella magica incornata, con Sommer, che ci dimentichiamo troppo spesso, ma stasera ha fatto delle parate clamorose, feline, inspiegabili. E poi c’è quell’uomo che si chiama Simone Inzaghi, su cui tanti due settimane fa avevano qualcosa da ridire perché non ci stava facendo vincere il campionato.

L'urlo liberatorio di Lautaro
L'urlo liberatorio di Lautaro

Io non l’ho mai criticato e mai lo farò, perché è un puro, perché è un vero uomo, condottiero in grado di tenere perfettamente le redini di uno spogliatoio. Ora ci porta in finale. E, se vi devo dire la verità, per me la vera finale è stata stasera. Come in quel fottutissimo e indimenticabile 2010 in cui noi il triplate lo abbiamo vinto contro il Barcellona. E quando diciamo che è un qualcosa che non si può spiegare è perché io so benissimo che verrei presa per una pazza se raccontassi a tutti che a fine partita non riuscivo a smettere di piangere, se dicessi che ho passato giornate intere con lo stomaco chiuso non appena il mio pensiero si focalizzava su quel Prato verde di San Siro. Ho alternato in una distanza di pochissimi secondi momenti di pura gioia ad attimi di sofferenza atroce. Una sorta di bipolarismo non patologico in cui qualunque tifoso viscerale si imbatte inevitabilmente, perché sappiamo che non c'è una partita semplice è che finché l'arbitro non fischia siamo capaci di ribaltare, nel bene ma anche nel male, risultati che sembravano già scritti. Per l'intero ho viaggiato il mondo, ho fatto in nome del nero e dell'azzurro le più grandi follie, che rivendicò perché mi fanno sentire viva. Perché le vene che pulsavano a Davide in quel momento pulsavano anche a me, perché vedere Lautaro che si commuove non mi fa restare indifferente. Perché vedere quel mister così umile ma al contempo così magnifico mi fa venire voglia di abbracciarli e di essere loro grata per farmi vivere le emozioni più viscerali che io abbia mai assaporato.

https://mowmag.com/?nl=1

Trasmetterle è complesso, ma sono sensazioni che pervadono la cute, gli organi interni, ogni meandro del cervello. Essere nerazzurri non è semplice, ma io lo ritengo il mio più grande (e forse unico) pregio. Sono battaglie che vanno oltre il calcio, che trasudano valori, che ci insegnano cosa sia la tenacia, la determinazione, la volontà. Ma credetemi se dopo 29 lunghi anni di interismo vi dico che la sofferenza è tanta, ma le gioie sono così intense da farti dimenticare tutti i momenti bui. Quei momenti che restano scalfiti come cicatrici, ma loro sanno farsi perdonare tutto. Sanno strapparti un sorriso quando pensavi che fosse tutto finito. Sono la dose perfetta e necessaria di imprevedibilità in un monotono ordine precostituito. Sono un magnifico caos che riesce a non farti mai smettere di sognare. Quindi sì, testa a Monaco, con la consapevolezza che abbiamo regalato al mondo intero una delle più belle notti di calcio mondiale.

More

Caso ultras e Inter-Barcellona, davvero la curva Nord ha cancellato lo sciopero per la partita di Champions? Ecco perché i tifosi nella semifinale di ritorno canteranno dal primo minuto

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

La scelta

Caso ultras e Inter-Barcellona, davvero la curva Nord ha cancellato lo sciopero per la partita di Champions? Ecco perché i tifosi nella semifinale di ritorno canteranno dal primo minuto

KOLOSSAL BABY! Il volley italiano nella storia: Conegliano con la seconda Champions di fila, podio tutto italiano con Scandicci e Milano

di Alice Lomolino

Volley

KOLOSSAL BABY! Il volley italiano nella storia: Conegliano con la seconda Champions di fila, podio tutto italiano con Scandicci e Milano

Curva Nord, dopo essersi presi la scena contro il Barcellona, gli ultras si fanno sentire anche sui social: “Niente più striscione unico”. Ecco il comunicato e le novità sul nuovo corso della tifoseria interista

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

E in Champions...

Curva Nord, dopo essersi presi la scena contro il Barcellona, gli ultras si fanno sentire anche sui social: “Niente più striscione unico”. Ecco il comunicato e le novità sul nuovo corso della tifoseria interista

Tag

  • Barcellona
  • Bastoni
  • Beppe Marotta
  • Calcio
  • Campionato
  • Champions League
  • Cronaca
  • Davide Frattesi
  • Finale di Champions
  • Inter
  • Lautaro Martinez
  • Monaco
  • Napoli
  • Nicolò Barella
  • San Siro
  • scudetto
  • Serie A
  • Sommer
  • Thuram
  • Yamal

Top Stories

  • Imane Khelif maschio biologico? Dopo il test del dna le pugili olimpiche si rivoltano. Chelsey Heijnen sbotta: “Avrei potuto vincere un titolo mondiale, ma…”

    di Riccardo Canaletti

    Imane Khelif maschio biologico? Dopo il test del dna le pugili olimpiche si rivoltano. Chelsey Heijnen sbotta: “Avrei potuto vincere un titolo mondiale, ma…”
  • Questa Ferrari (con Leclerc, ma pure Hamilton) sta diventando una certezza. Il motivo? Finalmente si cominciano a imbroccare le strategie. Perché a vedere la gara del Montmelò...

    di Luca Vaccaro

    Questa Ferrari (con Leclerc, ma pure Hamilton) sta diventando una certezza. Il motivo? Finalmente si cominciano a imbroccare le strategie. Perché a vedere la gara del Montmelò...
  • LA BOMBA di John McEnroe: c’è un giocatore che dovrebbe essere alla pari di Jannik Sinner e Carlos Alcaraz e no, non è Musetti

    di Giulia Sorrentino

    LA BOMBA di John McEnroe: c’è un giocatore che dovrebbe essere alla pari di Jannik Sinner e Carlos Alcaraz e no, non è Musetti
  • Imane Khelif (un maschio biologico?) sospesa da tutte le gare dopo il referto? Ma perché non fa un nuovo test del dna? E cosa succederà con l’oro delle Olimpiadi vinto a Parigi 2024?

    di Riccardo Canaletti

    Imane Khelif (un maschio biologico?) sospesa da tutte le gare dopo il referto? Ma perché non fa un nuovo test del dna? E cosa succederà con l’oro delle Olimpiadi vinto a Parigi 2024?
  • Hamilton, Ferrari, Terruzzi e la fine della magia: “Lewis vorrebbe scappare”. E se Verstappen è ancora superman in Formula 1, il compagno di Leclerc “ha perso i super poteri”? “Quando ti infila Hulkenberg...”

    di Domenico Agrizzi

    Hamilton, Ferrari, Terruzzi e la fine della magia: “Lewis vorrebbe scappare”. E se Verstappen è ancora superman in Formula 1, il compagno di Leclerc “ha perso i super poteri”? “Quando ti infila Hulkenberg...”
  • La MotoGP ad Aragon è tutta in Marc Marquez che manda a fare in c*lo i giochini della Dorna: per quello che ha fatto, ma anche per come si è imposto

    di Cosimo Curatola

    La MotoGP ad Aragon è tutta in Marc Marquez che manda a fare in c*lo i giochini della Dorna: per quello che ha fatto, ma anche per come si è imposto

di Giulia Sorrentino Giulia Sorrentino

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Ok, ma perché Kimi Antonelli non corre con la Ferrari? C'entra la determinazione di Toto Wolff, il contratto di Lewis Hamilton e...

di Alice Cecchi

Ok, ma perché Kimi Antonelli non corre con la Ferrari? C'entra la determinazione di Toto Wolff, il contratto di Lewis Hamilton e...
Next Next

Ok, ma perché Kimi Antonelli non corre con la Ferrari? C'entra...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy