Le corse in moto sono diventate disprezzo per la vita e le federazioni dei vari paesi, oltre a quella internazionale, devono intervenire. E’ la sintesi del Michel Fabrizio pensiero, che è tornato a parlare di sicurezza in pista dopo i fatti di Austin e dopo le polemiche sollevate ormai una decina di giorni fa in seguito alla morte di Dean Berta Vinales. Questa volta, nel mirino dell’ormai ex pilota della Superbike, ci sono finiti anche Isaac Guevara e gli uomini del Team Aspar Martinez: “Tutto questo è disprezzo per la vita ed è per questo che mi riconosco nelle parole di Migno. Parole identiche alle mie perché da una settimana ad oggi non è cambiato nulla, con queste regole e questa gestione l'unica certezza è la fortuna – ha affermato Fabrizio - La squalifica inflitta a Deniz Oncu è essenziale, ma non c'è più tempo: le federazioni nazionali e internazionali devono prendere misure serie e sanzionare anche il cattivo esempio di Martínez Aspar e della sua squadra . Come nel calcio, va sancita la responsabilità oggettiva e soggettiva della squadra: non c’era niente da festeggiare in una situazione del genere”.
Parole piuttosto dure, con Fabrizio che insiste sulla necessità di un intervento politico per mettere un freno a comportamenti che hanno innescato una lunga scia di sangue e che rischiano di far assistere ad altre tragedie: “Ora è ancora più chiaro che è indispensabile che si agisca sulle federazioni colpevoli di non aver preso alcun provvedimento. Dovremmo pensare che stiamo giocando con la memoria di tutti, aspettando che passi il momento e che l'orrore venga dimenticato? È evidente che, se la Federazione non intende o non può prendere decisioni ferme per correggere regole e comportamenti, diventa indispensabile l'intervento urgente delle autorità dei governi".