Non c'è solo Mattia Binotto tra gli addii da Maranello di questa stagione di Formula 1. Dopo aver perso il sedile in Haas per il 2023, dove verrà sostituito dal ritorno di Nico Hülkenberg, il giovane Mick Schumacher lascia anche la Ferrari, concludendo il contratto che da anni lo legava alla Ferrari Driver Academy. Così mentre sulla carta il figlio del sette volte campione del mondo resta "in panchina" nel corso della nuova stagione, per lui inizia allo stesso tempo un percorso nuovo e con grandi possibilità di crescita, personale e professionale, nel suo futuro in pista.
Come largamente preannunciato nel corso delle ultime settimane infatti Schumacher ha firmato, in compagnia del team principal Toto Wolff, il contratto che a partire dal 2023 lo legherà alla scuderia Mercedes, nel ruolo di terzo pilota della squadra. Una grande occasione per Mick che potrà sviluppare la monoposto guidata da Hamilton e Russell al simulatore di Brackley, aumentando così competenze in vista di un possibile ritorno in pista nel 2024 o, come più volte raccontato nelle indiscrezioni del paddock, puntare a un rientro in Formula 1 nel 2026 con Audi.
Toto Wolff mette così le mani su pilota giovanissimo, di soli 23 anni, che ha perso il posto in Haas dopo una stagione complicata e senza l'appoggio concreto della Ferrari, squadra che invece avrebbe potuto provare a far valere il proprio peso politico per tentare di mantenere il sedile in Haas a Schumacher. La posizione del figlio del Kaiser è oggi quindi estremamente interessante per la squadra tedesca: un pilota amato dal pubblico anche grazie al peso di un cognome che rende impossibile non simpatizzare, non facilitare le possibili sponsorizzazioni, non sperare in un ritorno in Formula 1 e in una seconda parte della stagione più fortunata e felice della prima, con questi due anni in Haas.
Allo stesso tempo Schumacher, famoso nel paddock per estere un lavoratore instancabile e pignolo, può davvero aiutare la Mercedes con lo sviluppo della monoposto al simulatore, diventando una risorsa preziosa e costruendosi un rapporto che potrebbe favore il suo rientro nella massima serie. Toto Wolff pensa al dopo Hamilton, con il sette volte campione del mondo ormai quasi 40enne, e mentre la stella di Russell brilla sempre più luminosa il giovane britannico potrebbe, un domani, essere affiancato proprio da un fidato e concreto secondo pilota come Schumacher.
Una doppia perdita quindi per casa Ferrari, mentre in Mercedes ci si sfrega le mani soddisfatti: da una parte l'ennesimo sedile perso in una squadra satellite, dopo l'addio di Giovinazzi nel 2021, quest'anno tocca a Schumacher mentre la Ferrari Driver Academy piange l'assenza di giovani talenti nelle retrovie della massima serie. Dall'altra parte la perdita di un nome bruciato troppo in fretta, segnato dall'impazienza altrui e dal bisogno di paragonare il suo talento e le sue capacità a quelle del padre, e di conseguenza, il dubbio che gli altri abbiano saputo cogliere un'occasione impossibile da replicare.