Valentino Rossi che arriva, saluta, e si incammina deciso verso quel posto che sembra essere suo da sempre: il gradino più alto del podio. Nella sua storia di pilota di motociclette è una scena che abbiamo visto e rivisto. In quella, più recente, di pilota d’auto, invece, non era ancora mai successo. Adesso invece è successo.
A Misano, sul circuito che porta il nome di Marco Simoncelli, davanti alla famiglia e agli amici di una vita, su quell’asfalto che lo ha visto crescere fino a diventare leggenda. Fino, poi, a rilanciare in una sorta di seconda vita in cui le ruote sono diventate quattro, ma l’odore è rimasto sempre lo stesso: benzina e passione che bruciano.
Già ieri, dopo una foratura, l’equipaggio della BMW M4 con il 46 era stato protagonista di una rimonta pazzesca dalla ventiquattresima fino all’ottava posizione. Oggi, invece, è successo quello che tutti si aspettavano, anche se nessuno voleva dire: vincere. Finalmente vincere. Valentino Rossi s’è messo davanti quasi subito, poi ha gestito mantenendo costanza nella velocità, badando a non commettere errori e guardando a ogni curva più lontano. Guardando cosa? Un lontano che si faceva vicino, mentre sul muretto si ripeteva una scena: quella degli amici di sempre, di Francesca e di chi ha scelto di stargli vicino anche in questa avventura che aspettavano con gli occhi pieni quel passaggio sotto la bandiera a scacchi. Ancora una volta. Come spesso, ma su quattro ruote. Dentro un’altra vita che è diversa in tutto, ma ha la stessa colonna sonora e lo stesso odore: giri che salgono, benzina che brucia. Quasi a ricordarci, ancora e se dovesse servire, che per chi ha quel sangue lì esistono davvero due sole leggi: il cuore che batte, un motore che corre.
Il resto è solo cronaca di un fine settimana tutto giallo a Misano. Di quelli già visti per 26 anni, ma con la metà delle ruote in pista. Pubblico compreso, con lo stesso eroe di sempre ancora lì: a provarci e riuscirci. Come farebbe un ragazzino, solo che a 43 anni suonati e con la possibilità di starsene da tutt’altra parte a godersi i frutti di una vita da leggenda. E invece no, sta ancora lì: a braccia spalancate, in piedi davanti alla sua gente! Lo faceva scendendo dalla sella, è tornato a farlo uscendo da un abitacolo oggi, in una torrida giornata di luglio a Misano, alla fine di gara 2 del Gt World Challenge Europe a Misano.