Il futuro della MotoGP – e anche un po’ la sua credibilità – passa per le gomme. Detta così suona in maniera decisamente pesante, ma è quello che è se si considera che il mondiale 2023 ha rischiato di essere in qualche modo “falsato” dalla regola sulla pressione delle gomme. Una norma imposta da Michelin a inizio stagione, ma che è concretamente divenuta effettiva solo a stagione in corso. Nonostante questo, però, sono stati tanti i piloti che hanno dovuto fare i conti con una penalità di tre secondi e anche gli stessi Bagnaia e Martin, che sono arrivati alla finalissima di Valencia con un warnig a testa, hanno rischiato grosso. Viene da chiedersi, quindi, cosa succederà nel 2024, quando, almeno stando alle premesse, anche “l’avvertimento” verrà eliminato e quei piloti che verranno “pizzicati” con una pressione della gomma anteriore sotto al limite consentito saranno immediatamente penalizzati.
Una domanda che oggi si pongono in molti e che in questi giorni è stata fatta direttamente a Ezpeleta. Non Carmelo, ma Carlo, il figlio, che è anche direttore esecutivo di Dorna. Per il giovane manager spagnolo è stato necessario barcamenarsi tra le parole e la tutela di Michelin, che comunque è fornitore unico per la MotoGP, fino a arrivare a quella che sembra a tutti gli effetti una apertura. “Non è stato confermato che la squalifica o la penalità saranno immediate nel 2024 – ha spiegato - Credo che Michelin sia il miglior fornitore di pneumatici che ci sia e dobbiamo essere molto rispettosi nei loro confronti perché sono degli esperti. L'argomento della regola della pressione minima dei pneumatici è stato suggerito sia dai produttori che dalla stessa Michelin per motivi di sicurezza. Sfortunatamente è diventata una questione molto delicata poiché molti piloti e team hanno corso a pressioni molto basse in modo non sicuro e abbiamo dovuto introdurre un limite minimo”.
Il punto, però, non è tanto il limite minimo, ma il fatto che la pressione delle gomme, a gara in corso, varia e di molto in base a variabili che, proprio perché tali, non possono essere previste. Esponendo quindi i piloti a due rischi: la penalità, oppure il dover guidare con pressioni elevatissime (e dunque molto pericolose) in alcune situazioni di gara. “Dobbiamo parlare con Michelin – ha ammesso Ezpeleta junior - per vedere se è possibile rivedere la regola, magari partendo da un valore inferiore, che ovviamente deve comunque essere sicuro e con il quale i piloti si sentano un po’ più a loro agio. Piccoli cambiamenti di pressione possono fare una grande differenza per le moto. Sì, vogliamo parlare con Michelin”.
Le strade, di fatto, sono due: abbassare ulteriormente il limite minimo, come richiesto dai piloti, portandolo a un valore più vicino all’1,85 rispetto all’attuale 1,88 bar, oppure reintrodurre gli avvertimenti, così che l’eventuale penalità non sia immediata. “Se Michelin crede che sia possibile abbassare il valore target – ha concluso Carlos Ezpeleta – farlo aiuterà tutti. Il carico sulla gomma anteriore è diventato molto elevato e parleremo con Michelin di come migliorare in futuro. La verità, però, è che le cose cambieranno a prescindere dalla decisione che sarà presa per il 2024. Come sapete, stiamo già parlando con i produttori delle nuove normative dal 2027 e ci saranno grandi cambiamenti, ma la Michelin sta già portando ai test pre-campionato nuovi pneumatici che secondo loro saranno meno sensibili a quei fattori, come la scia di calore e l’aerodinamica, che oggi rendono difficile la gestione della gomma davanti dal punto di vista della pressione”.