Dietro a Pecco Bagnaia c’è solo Somkiat Chantra. Bastano queste pochissime parole per raccontare come sono andate al vicecampione del mondo le Prequalifiche del GP di Barcellona, in un venerdì mattina che è stato, addirittura, peggiore di tutti gli altri. Ventitreesimo tempo e mattinata da dimenticare. Feeling zero, tempo mai arrivati e difficoltà visibili anche all’occhio di chi le corse le segue in maniera distratta e senza alcuna velleità di giudizio tecnico. Cosa altro c’è da dire? Poco che non sia già stato raccontato in altre occasioni: sguardi incrociati, occhi che esplodono di frustrazioni, espressioni che dicono più delle parole e aria smarrita di chi non sa veramente più dove andare a parare. E, purtroppo, nemmeno che cosa dire. Tanto da prestare pure il fianco a interpretazioni pesanti e che rischiano pure di rendere grottesca, oltre che tragica, l’intera faccenda.

Ne sa qualcosa Davide Tardozzi che ai microfoni di Sky ha provato a raccontare questo smarrimento e a spiegare le sensazioni che in Ducati stanno vivendo. Solo che l’ha fatto, come è nello stile schietto e per nulla politico di Tardozzi, utilizzando parole che in molti, oggi, riassumono con un ingiustissimo “non ne possiamo più di Pecco”. Ok, Davide Tardozzi non ha bisogno di avvocati, ma la verità è che ha parlato come uno zio maturo e esperto preoccupato per uno dei suoi nipoti piuttosto che – come invece sui social raccontano già – come un manager che sta scaricando la pedina improduttiva dell’azienda.


“Al di là del ventitreesimo posto che mi da fastidio e impressiona anche me – ha detto Tardozzi a Sky (qui il video) - voglio vederci del buono e vedere il bicchiere mezzo pieno. Un passettino rispetto alle ultime gare penso che l’abbiamo fatto, il pomeriggio penso ci potrà dare maggiori indicazioni. Dopodiché ci aspettiamo che Pecco metta del suo per risolvere questi problemi. Per quanto possiamo aiutarlo, ci deve aiutare ad aiutarlo… Abbiamo bisogno che si concentri di più sul passare sopra le difficoltà: è vero che ci sono e che noi non lo stiamo aiutando, ma abbiamo bisogno che pensi di più al pilota che è e a quanto è bravo”. Apriti cielo. Perché è bastato isolare le singole frasi e magari qualche parola per arrivare a dire chela pazienza di Ducati con pecco è finita e che Tardozzi ha alzato bandiera bianca a nome di tutti. Niente di più sbagliato e di più falso.
Davide Tardozzi, infatti, ha detto l’esatto contrari. E, anzi, l’ha fatto con quello slancio emotivo di chi davvero vorrebbe che tutto tornasse sul piano umano, lasciando stare per un attimo setting, questioni tecniche e puntigli che saranno anche importanti, ma che distraggono da quello che conta davvero: Pecco è un campione e deve rima di tutto tornare certo di esserlo. “Con la gomma nuova avrebbe senz’altro migliorato – ha infatti spiegato ancora Tardozzi - Rimane ancora un problema che parzialmente pensiamo di avere intuito, faremo una nuova modifica e nelle prove di oggi pomeriggio scopriremo se ci abbiamo preso. Pecco dice le stesse cose da inizio anno: non ha confidenza in frenata, che era il suo punto forte. Siamo partiti dall’assetto dell’Ungheria e nelle prove avremo una moto con quel set-up e un’altra con il set-up dello scorso anno con cui qui ha vinto la gara”.