Guenther Steiner arriva in MotoGP e la notizia, più che l’acquisizione della Tech3 di Hervé Poncharal è l’approccio di Steiner, il suo modo di fare. Guenther parla tanto, lo fa alla svelta e, soprattutto, sceglie con grandissima attenzione le sue parole. E poi fa battute: per alleggerire la tensione, per farsi piacere, perché ha un ego di dimensioni importanti. In breve, mostra quel carattere che l’ha reso famoso con chi lo ha visto alla guida della Haas per Drive to Survive e che obiettivamente manca in MotoGP.

Nella sala conferenze di Barcellona è accompagnato da Hervé Poncharal, che gli ha ceduto la squadra (o meglio l’azienda) e l’anno prossimo affiancherà l’ex Team Principal per guidarlo nel meglio enell peggio di tutto ciò che governa la MotoGP. “Mi voglio concedere dai sei agli otto mesi di tempo”, ha detto Steiner a proposito del suo processo di apprendimento nella prima fase dell’acquisizione. A un lato a fare di sì c’è Carlos Ezpeleta e dall’altro Richard Coleman, che sarà per il Team Tech3 sarà Team Principal. Coleman, manager ben noto nell’ambiente motorsport, è attualmente numero uno di Mayfield, azienda che sotto la sua guida ha raccolto 150 milioni di dollari in sponsorizzazioni, nonché parte del board della European Rugby League.
Di fronte siedono buona parte dei manager di questa MotoGP, attenti ad ascoltare quello che sarà il loro prossimo e ingombrantissimo collega. Steiner viaggia svelto: “Non cambierò le abitudini e non cambierà il nome della squadra, perché dovrei farlo se funziona?”. Il concetto che viene ripetuto più spesso da Stainer è sulla crescita del motomondiale in futuro, delle sue potenzialità, della gente che potrà raggiungere. La MotoGP, ai suoi occhi, è in una fase in cui conviene comprare. Coleman spiega che sarebbero entrati nel paddock a prescindere dall’acquisizione o meno da parte di Liberty Media, mentre Steiner invece racconta che: “Sicuramente Liberty aiuterà, perché fanno sport e intrattenimento, anche se la MotoGP non ha bisogno di “rubare” le idee alla Formula 1”.
Il tutto tra una battuta e l’altra, come quando dice a Poncharal che nel 2026 lo spremerà il più possibile (“Se lo vedrete rimpicciolito saprete perché”), oppure quando parla del fatto che si è sentito ben accolto dalla MotoGP, un paddock che non ha tutta la politica della Formula 1 al suo interno. Aggiunge che comunque vada lui, Steiner, non viene mai accolto troppo affettuosamente. Risate. Stessa cosa quando gli chiedono cosa non dovrebbe mai essere trasportato dalla F1 alla MotoGP e lui, in un attimo, risponde: “Altre due ruote”.
Una parte più breve - ma comunque rilevante - della conferenza viene dedicata all’addio, per il momento solo formale, di Poncharal alla MotoGP. Il francese ha voluto ripercorrere un po’ la sua storia nel mondo delle corse: parla del mondiale vinto in 250 con Olivier Jacque nel 2000, picco più alto della sua storia sportiva, per poi passare all’altro estremo con l’incidente di Daijiro Kato e un ricordo di Marco Simoncelli.
Chissà, nel frattempo, cosa sarà passato nella testa di Guenther Steiner, che quando Dorna stacca le camere e accende le luci abbraccia i piloti che correranno per lui nel 2026, Maverick Vinales ed Enea Bastianini. Probabilmente è come dice Coleman, l’acquisto del team si sarebbe concretizzato a prescindere dall’acquisizione o meno di Dorna da parte di Liberty Media, eppure la sensazione è che questa nuova coppia di imprenditori abbia apprezzato moltissimo la nuova gestione.
