Chiedere della MotoGP a Vera Spadini sarebbe come chiedere all’altissimo che ore sono: hai una risposta giusta e un’occasione persa. Così l’abbiamo invitata nel nostro Panama Peak P\10+ Compact, durante il GP della Repubblica Ceca, per rovesciarle addosso una lunga serie di questioni insolute. Tu domandi e lei, con grande leggerezza, risponde. Ti parla di Freud e Jung (“Tutti avrebbero bisogno di andare dallo psicologo”), ti dice cos’è una crisi e lo fa "anche a livello etimologico”, ti spiega che puoi capire un hater con la criminogenesi, ti racconta chi era Kurt Cobain e perché ascolta Marracash, uno che “Ha il coraggio di dire cose che altri non dicono, molto sincere e senza paura”.
Ogni tanto parla anche di corse. Dice che la sfida nel box Ducati è “Troppo sbilanciata dalla parte di Marquez”, il quale non ha neanche dovuto mettere alla prova i nervi di Bagnaia per metterlo sotto. Dice, poi, che il paddock la sera si trasforma nei Navigli di Milano, uno dei pochi ambienti di lavoro in cui ti ritrovi a bere un bicchiere di vino coi colleghi la sera. Nel mezzo, Vera spiega di come i presentatori in televisione lavorano col corpo occupando lo spazio in un certo modo, mai sull’attenti ma nemmeno agitati, producendo gesti ripetitivi con le mani. Vera è nata in provincia di Milano, tre sorelle e un padre tranviere (“Come Carla Fracci, ma lo dico con ironia”), dice che in famiglia non le mancava niente anche se andava integrato tutto.
Le chiediamo quanto sia andata vicina a sposarsi e lei prima ride, poi nega e subito dopo confessa che le è anche capitato di mandare tutto all’aria: “Sentivo la pressione all’interno della coppia, ho fatto un casino e ho fatto saltare il banco”. Sull’amore, dopo aver parlato dei piloti più interessanti, conclude con un po’ di disincanto: è come una lotteria che puoi vincere oppure no.
In breve, Vera Spadini potrebbe parlarti di qualsiasi cosa per tutto il tempo necessario. La MotoGP, in cui lavora dal 2017, non fa eccezione. Eppure, nonostante una perfetta conoscenza di piloti, circuiti, ristoranti, hotel e pure aeroporti della piccola bolla che è il motomondiale, questa donna prepara ogni GP come se avesse davanti un lungo esame di ingegneria meccanica. Se vi stavate chiedendo cosa ci vuole per fare il suo mestiere, probabilmente avete trovato una risposta.
