Rino Tommasi, una delle colonne portanti del giornalismo sportivo italiano, ci ha lasciati all’età di 90 anni. Una carriera iniziata nel 1953, capace di spaziare dalla carta stampata alla televisione, e una passione contagiosa per lo sport: dal tennis alla boxe, passando per il basket NBA e il SuperBowl, che grazie a lui approdarono in Italia. Con la sua scomparsa, il giornalismo perde una delle sue voci più autorevoli e indimenticabili. Abbiamo chiesto a Nicola Pietrangeli, suo storico amico, di ricordarlo, lo abbiamo sentito commosso e provato da questa perdita e ha voluto sottolineare le doti rare di Tommasi: “Avevamo un rapporto stupendo noi due. Dopo Clerici era lui il vero maestro delle cronache, aveva una conoscenza immensa non solo del tennis, ma del panorama sportivo in generale. Era una di quelle persone che quando parlava mi colpiva profondamente, lo stavo ad ascoltare in silenzio. Oggi non ci sono più i telecronisti di una volta, che io non riesco a sentire, tolgo il volume quando li sento esprimersi. C'è gente che non sa minimamente di che cosa sta parlando, è robetta quella che vediamo. Sono cinquant'anni quelli che abbiamo trascorso insieme, per cui non riesco a ricordarlo in un singolo episodio, ogni momento è per me molto significativo. Grande giornalista, una competenza capillare in ogni ambito sportivo, ci mancherà molto”.
Nato a Verona il 23 febbraio 1934, Tommasi è stato il primo a trasformare lo sport in un racconto capace di unire precisione enciclopedica e una narrazione vivace. Non a caso, Gianni Clerici, suo storico compagno di telecronache, lo soprannominò “ComputeRino”, un omaggio alla sua dedizione maniacale per record e statistiche. Dal canto suo, Tommasi ricambiò con l’etichetta di “Dottor Divago”, una definizione tanto ironica quanto affettuosa per il collega. La sua firma ha illuminato le pagine di testate come La Gazzetta dello Sport, Tuttosport, Il Messaggero e Il Mattino. Nel 1981, il passaggio alla televisione come primo direttore dei servizi sportivi di Canale 5 segnò una svolta epocale. Fu allora che Tommasi portò nelle case degli italiani le emozioni del SuperBowl e della Nba, affermandosi come un pioniere nella narrazione degli sport americani. Ma il tennis rimase il suo regno indiscusso: con Clerici, commentò i principali tornei internazionali fino al 2010, passando per Tv Koper Capodistria, Tele+ e Sky Sport. Il suo contributo al giornalismo sportivo è stato riconosciuto a livello mondiale: premiato nel 1982 e nel 1991 dall’Atp come Tennis Writer of the Year, ha ricevuto anche il prestigioso Ron Bookman Media Excellence Award nel 1993. Parallelamente, coltivò la sua passione per il pugilato, diventando il primo impresario italiano con la Itos (Italiana Organizzazioni Sportive), organizzando eventi al Palazzo dello Sport di Roma. Tommasi avrebbe compiuto 91 anni il prossimo 23 febbraio. La sua voce, enciclopedica e unica, ha segnato un’epoca. Più di un giornalista, è stato un maestro, un innovatore e un punto di riferimento per chiunque ami lo sport. Oggi, il mondo del tennis e dello sport italiano lo salutano con gratitudine e nostalgia. Addio, Rino: le tue statistiche e i tuoi racconti rimarranno per sempre nella memoria di chi ti ha ascoltato.