Il Natale si avvicina, i palinsesti televisivi si riempiono di film col lieto fine, le strade di luminarie, i supermercati di panettoni e pandori e la mente delle persone di buoni proprositi. Se pensavate che anche noi di MOW ci dessimo da fare per raccontarvi una storia mielosa e melliflua sulle due ruote, vi sbagliate di grosso: ci siamo svegliati questa domenica mattina con la voglia di scrvere di notizie dure, crude, di fedine penali che si allungano senza spiragli di buone condotte, di piloti che scesi dalla moto sono finiti in caduta libera.
Ve lo ricordate Héctor Barberá? Classe 1986, da Dos Aguas (Valencia), vicecampione del mondo della 125cc nel 2004, ad un passo dal titolo mondiale 250cc nel 2009, prima di infilare otto stagioni in MotoGP in sella a più o meno competitive Ducati satellite, con le quali non è mai andato oltre il quarto posto ottenuto nel 2016 a Sepang con la Avintia. Ma sì, Héctor, spagnolo talentuosissimo sul giro secco (dove spesso veniva biasimato per attendere ganci e scie, ma questo non è mai stato un reato), ruvido nel corpo corpo e costante come pochi nel portare a casa punti ogni domenica, nonostante gareggiasse in condizioni tecniche mai ideali. Protoganista, soprattutto, di almeno due battibecchi celebri con Marco Simoncelli e Valentino Rossi.
Un contatto col Sic in pieno rettilineo del Mugello, nel 2008, lo catapultò spaventosamente in aria: Héctor perse la vittoria e - non si sa bene come - si rialzò dall'asfalto senza un graffio. Ai microfoni delle televisioni spagnole accusò Marco di aver allargato le gambe e di averlo fatto cadere di proposito a quasi trecento orari. il Sic, per tutta risposta, nello studio di "Fuorigiri" di Italia 1, disse: "Sì, sua sorella ha aperto le gambe". Quattro anno più tardi Héctor, con la sua Ducati Pramac, entrò in maniera ottimista a aggressiva nella traiettoria della Desmosedici ufficiale di Valentino Rossi, costringendolo ad una lunga escursione nel polverone di Lusail. "Cosa volete che vi dica, Barberá viene qui alle gare solo per stare davanti a me, è contento così anche se lui fa nono e io decimo", commentò tagliente il 46. Due settimane più tardi, a Jerez, Rossi regolò Barberá negli ultimi giri per il nono posto, a bandiera a scacchi sventolata si protese verso il compagno di marca per stringergli la mano, ma Héctor scelse di non contraccambiare.
Così nel 2013 Héctor Barberá fu prima condannato e poi sospeso con la condizionale per violenza domestica contro la sua fidanzata di allora. Nel 2018, oltretutto, la sua carriera in top class venne spezzata dal licenziamento per giusta causa sancito dal Team Moto2 di Sito Pons, non contento di prestare ai suoi sponsor l'immagine di un pilota che era stato trovato alla guida di una macchina con un tasso alcolemico superiore al minimo consentito. L'anno successivo, mentre tentava di ricostruirsi nel mondiale Supersport, Héctor veniva additato di aver sottratto la Yamaha R6 dai box del team. Oggi, dopo aver cercato di rimettersi in carreggiata con una stagione nel Bristish Superbike, è indagato per per aver acquistato un furgone presentando una ricevuta di pagamento di 13'500 euro fasulla. Il permesso di soggiorno ottenuto ad Andorra nel 2014 e scaduto nel 2019 non è mai stato rinnovato, eppure proprio ad Andorra Héctor sembra aver messo mano su quel benedetto furgone. Ve l'avevamo detto che questa non era la storia dello sport che ci salva dalla strada.