Se ci fosse stato un soldo del Monopoli da puntare sul Napoli primo a punteggio pieno dopo sette giornate nessun appassionato di calcio avrebbe vinto la scommessa. E invece i ragazzi di Spalletti sono la sorpresa e la realtà del campionato. Non solo per il gioco espresso in campo, ma anche per l’intelligenza con cui viene affrontata ogni partita. Ha saputo soffrire, ha dominato, ha aspettato i momenti giusti per colpire e ha sempre vinto. Il matrimonio tra Luciano Spalletti e Napoli era riuscito già dal giorno dell’annuncio. Una squadra composta da elementi altamente tecnici e un allenatore che è un maestro della tattica. Era comunque difficile prevedere un inizio così scoppiettante. Eppure in tutto questo mondo fatato, c’è qualcosa che non va. Perché ci sono tante ragioni che ci portano a pensare che neppure quest’anno non vinceranno lo Scudetto.
Una squadra che ambisce a vincere un titolo deve avere almeno 15/16 titolari. Esclusi Mertens e Lozano, il Napoli non ha poi una rosa così competitiva e lo ha dimostrato in Europa League dove, con le riserve, ha pareggiato all’ultimo secondo contro il Leicester grazie a una doppietta del solito Osimhen e poi ha perso malamente al Diego Armando Maradona contro lo Spartak Moscow. Entrambe le rose erano inferiori per organico, qualità e tecnica, eppure hanno passeggiato sugli azzurri. Le giornate che mancano sono tante. In trentuno gare può succedere di tutto e l’infortuni sono sempre dietro l’angolo. Non solo il campionato, ma sicuramente il Napoli vorrà ambire quantomeno ha prestazioni decenti in Coppa Italia e in Europa. E lì il cammino si complica perché la squadra inizierà a giocare ogni tre giorni e la condizioni fisica calerà inevitabilmente. Ma non è solo una questione di rosa corta.
A gennaio infatti inizierà la coppa d’Africa, competizione che tiene lontani i calciatori del continente nero per oltre un mese. E il Napoli non è che vedrà proprio le riserve partire: Koulibaly, Osimhen, Zambo Anguissa, Ounas e Ghoulam (che però non ha mai giocato). Il problema non è solo l’assenza dei titolari, ma il loro ritorno a casa. Perché la Coppa d’Africa storicamente sfibra i calciatori e una volta terminata hanno bisogno almeno di quindici giorni di riposo. Poi devono tornare in forma, ma spesso non basta. E intanto il campionato è finito. L’ultima casella è dedicata a una particolare ala della città.
I tifosi. Vi immaginate cosa potrebbe succedere nel caso in cui il Napoli vincesse davvero lo Scudetto? Inizierebbero a vivere di rendita per i prossimi quindici anni, facendo pesare in qualsiasi situazione il fatto che siano arrivati primi in campionato. Non solo contro gli juventini, ma proprio in generale magari anche in una tranquilla chiacchierata tra amici: “Il Napoli quest’anno farà schifo – già immaginiamo la scena – Eh ma ha lo scorso anno ha vinto lo Scudetto”. Non siamo neanche arrivati alle prime dieci giornate e ci siamo subito stufati delle possibili conseguenze di un’ipotetica vittoria. Insomma la squadra di Luciano Spalletti a fine corsa si prenderà il secondo posto spacciandolo come un traguardo eccellente, quando invece, sarà soltanto l’ennesimo boccone amaro ingoiato a forza. E comunque, (purtroppo e) nonostante tutto, di tutte le squadre viste fino a ora è l’unica che, per distacco, si meriterebbe di vincere il tricolore.