Lo abbiamo scritto solo pochi giorni fa: la sola testa sul piatto di Mattia Binotto non risolleverà la Ferrari dai problemi in Formula 1 di questi anni. Già in passato abbiamo visto come togliere il volto degli insuccessi di Maranello dal ruolo di team principal non sia bastato ad ottenere risultati diversi e riportare così il Cavallino sul tetto del mondo del motorsport.
Dopo la fuga di notizie che vorrebbe Binotto lontano dalla Ferrari già a partire dalla fine del 2022, e la successiva smentita della Ferrari che per il momento mantiene la linea del "nessun cambiamento a Maranello", si sono però fatte sempre più insistenti le voci che vorrebbero un cambio di rotta per il 2023 nella scuderia italiana. L'ennesimo insuccesso della squadra, arrivato dopo un inizio di stagione con grandi speranze per il team, avrebbe quindi portato i piani alti di Ferrari a decidere per una vera e propria rivoluzione che, secondo voci vicine al paddock, comporterebbe cambiamenti strutturali in più di un ambito.
Oltre alla posizione di Binotto, che dal 2023 potrebbe essere sostituto dal francese Vasseur, si parla di cambiamento anche per altre due figure fondamentali nell'organico di Maranello, notizia che se confermata porterebbe a un vero e proprio stravolgimento dei ruoli dirigenziali della scuderia con il conseguente profondo rinnovamento della Ferrari che siamo abituati a vedere in pista. I nomi in bilico, oltre a quello di Binotto, sono quello dell'ingegnere Inaki Rueda e del direttore sportivo Laurent Mekies che potrebbe muoversi verso la Sauber in caso di arrivo di Vasseur in Ferrari come team principal.
Oltre a questi nomi si parla di quello che potrebbe essere un grande ritorno, suggerito dal giornalista Leo Turrini: "Per quanto riguarda la direzione tecnica tornerà per restare Simone Resta, parcheggiato prima in Sauber e poi in Haas per rapporti non idilliaci con Mattia Binotto. Se dietro a questo ribaltone c’è anche la pressione di Charles Leclerc questa secondo me non è una grande notizia perché sulle spalle del monegasco si abbatterà una grandissima pressione perché il parafulmine Binotto non ci sarà più".