In Honda, probabilmente, gli hanno ricordato che l’aziendalismo deve venire prima di tutto anche se ti chiami Marc Marquez. Così l’otto volte campione del mondo di motociclismo, nella sua ultima uscita pubblica, ha addrizzato un po’ il tiro rispetto a quanto dichiarato a caldo subito dopo i test di Sepang, spiegando che sì c’è ancora del lavoro da fare, ma anche di essere ottimista perché quel poco che ha provato sulla nuova moto gli è piaciuto.
E’ chiaro, però, che le parole di Marc Marquez questa volta non hanno convinto nessuno, perché è stato sotto gli occhi di tutti quanto accaduto a Sepang, con una Honda apparsa decisamente indietro e un po’ persa tra quattro versioni diverse dellaRC213V e appendici aerodinamiche che prima installate e poi smontate. Tra l’altro, andando a guardare le classifiche finali, il dato che salta all’occhio è ancora più preoccupante: solo Marc Marquez è riuscito a chiudere tra i primi dieci, anche se con un distacco decisamente importante.
Il suo compagno di squadra, Joan Mir, ha provato a giocare la carta della diplomazia, addossandosi le eventuali colpe: “Con la Honda dovrà cambiare il mio stile di guida e magari mi ci vorrà un po’. Il riferimento è marc Marquez – ha spiegato – devo imparare da lui, ma è evidente che Ducati e Aprilia sono più avanti. Al momento, però, non voglio preoccuparmi degli altri, perché il lavoro più importante dovrò farlo sul mio modo di guidare. Spero che a Portimao andrà meglio”. Portimao, quindi, che diventa crocevia un po’ per tutti, visto che anche Alex Rins, l’altro ex Suzuki approdato in Honda, ha riposto tutte le sue speranze sui nuovi materiali che Honda riuscirà a portare.
"Non ho ancora molti chilometri su questa moto – ha detto Rins - ma sento che ha cose buone, alcune brutte e altre da migliorare. Abbiamo provato alcune parti e ho fatto anche una simulazione di gara, in contemporanea con Luca Marini. L'abbiamo confrontata ed eravamo 0,5 secondi più lenti in termini di passo gara. Non è poi così tanto, sono abbastanza contento per la mia prima volta con la Honda, ma è stato fisicamente impegnativo perché dai il 100%, ma senza dubbio sarà ancora più faticoso durante un weekend di gara. Dopo la simulazione della gara sprint e il time attack abbiamo provato anche a fare una piccola modifica all'elettronica e la mia fiducia è migliorata. Questo significa che c'è ancora molto lavoro da fare. Ho sentito che tutti gli altri piloti Honda la pensano allo stesso modo, quindi speriamo di provare cose diverse a Portimao".