Lo aveva detto, Mattia Binotto, che non avrebbe firmato per un secondo posto in Bahrain. Voleva di più il team principal della Ferrari: voleva vedere la rossa sul gradino più alto del podio.
E i suoi piloti lo hanno accontentato, portando a casa una doppietta indimenticabile con la vittoria di Charles Leclerc seguito dallo spagnolo Carlos Sainz. La stagione è appena iniziata e le dinamiche di questa nuova Formula 1 sono tante, tutte ancora da scoprire e ancora da capire per gli stessi team, con una Red Bull che - in gara - si è improvvisamente dimostrata soggetta a grossi problemi di affidabilità e una Mercedes - a podio con Lewis Hamilton - che rimane l'enigma di questa stagione.
A questo però, il team di Maranello, inizierà a pensare a partire da domani perché la gioia in Bahrain è tanta, e per una squadra che ha affrontato periodi complicati come la Ferrari è arrivato il momento di festeggiare. Lo fa Mattia Binotto, che loda i suoi piloti e accetta i complimenti di colleghi e giornalisti, ma - dopo essere sceso dal podio dove insieme ai suoi ragazzi ha ritirato il trofeo costruttori - mette in luce anche il grande lavoro fatto da tutta la squadra: "Si sono allenati tantissimo questi ragazzi - ha detto ai microfoni di Sky Sport - con queste gomme già da aprile dell’anno scorso per iniziare a capire. Ci siamo accorti anche dei problemi dei coperchi, segnalati alla FIA che li ha modificati per tutti, in base a quello che avevano visto, che non si riusciva ad impugnare le gomme. Ma hanno fatto, prima di arrivare a Natale, credo più di 1.300 pit stop, per dire. Quindi c’era la voglia di allenarsi, di cercare di fare qualcosa di straordinario quest’anno, la dedizione al lavoro, a questa squadra. Sono contento per tutti quelli a Maranello e in pista. Charles ha fatto una bellissima gara, oggi è stato l’esempio più bello difendendo la posizione".
Un indizio importante dell'enorme lavoro che la squadra ha condotto dietro le quinte, mentre Red Bull e Mercedes restavano concentrate sulla stagione 2021, e che Mattia Binotto ha dovuto difendere con le unghie e con i denti: "I ragazzi hanno lavorato benissimo, io ho sempre creduto in questa squadra e in questo progetto e in questi anni ho dovuto fare un po' da parafulmine contro le critiche".