Non è sempre Misano. Deve averlo pensato anche Valentino Rossi al termine di un fine settimana al Nurburgring che è cominciato male e che è finito pure peggio: auto guasta e ritiro. Nella tappa tedesca del Fanatec GT, infatti, per l’equipaggio della 46 c’è stato da soffrire fin dai primissimi turni di prova, con Valentino che anche ai microfoni di Sky ha ammesso: “In queste gare può capitare che un fine settimana voli e l’altro non riesci a andare forte, è una caratteristica di questi campionati e ci sta. Quando è così c’è solo da provare a tirare fuori il meglio”
E’ quello che Valentino Rossi ha provato a fare in vista della tre ore di domenica, ma la qualifica non è stata entusiasmante e la M4 della WRT ha dovuto inevitabilmente ritrovarsi a lottare nel mucchio lungo i circa sei chilometri del tracciato tedesco. Per la 46 c’è stata anche una fase di rimonta, ma quando ormai il 17esimo posto sembrava messo in tasca ci si è messa di mezzo la sorte. Al volante della M4, in quel momento, c’era Martin, che ha potuto nulla per evitare lo scontro con l’Audi R8 con il numero 66 sul cofano.
Ad avere la peggio è stata la BMW, che ha riportato un guasto al radiatore. Gara finita e fine settimana da dimenticare, quindi, per l’equipaggio della 46, che ora dovrà aspettare il prossimo appuntamento, sempre in Germania ma all’Hockenheimring. Intanto, comunque, dal punto di vista dei feedback, la crescita del Dottore continua a risultare evidente e anche nella squadra belga nessuno ha fatto drammi per questa battuta d’arresto. Da migliorare, al di là dei conti con la fortuna, ci sono, semmai, altri aspetti, come ad esempio i turni di prova e la qualifica. Lo stesso Valentino Rossi, infatti, ha ammesso che per lui la situazione è un po’ la stessa di quando correva in moto, ma in un tipo di competizioni in cui partire troppo dietro diventa estremamente penalizzante. “La cosa interessante – ha spiegato Rossi - è che sia i punti di forza che di debolezza sono molto simili a quelli che avevo in moto. Devo migliorare la Qualifica con gomme nuove e poca benzina a bordo; il giro secco, specialmente nelle sessioni per l'Endurance Cup è molto importante, bisogna ottenere il crono al primo giro, entrare e dare tutto perché non c'è tempo. In gara invece sono molto più forte, ho un buon passo, sulla lunga distanza riesco a guidare l'auto bene e nel miglior modo, dall'inizio alla fine. Questo tipo di gare, anche quelle Sprint, è molto diverso rispetto alle moto. Bisogna lavorare molto sul cambio pilota e ai box sui dettagli. La Sprint magari è più simile perché devi entrare e dare tutto in poco tempo, nell'Endurance c'è più strategia. Il prossimo obiettivo è senz'altro salire sul podio anche nell'Endurance”.