Come si fa? A restare sul pezzo sempre, comunque, anche dopo 40 anni di carriera, a macinare vittorie, in alcuni casi compiere veri miracoli, passare da delusioni, sconfitte, esoneri e mantenere, trovare e ritrovare ogni volta le motivazioni per andare avanti, per continuare, per ricominciare? Piange, Claudio Ranieri, singhiozza come un bambino. La partita è appena finita, il suo Cagliari è tornato in serie A con un gol nel recupero nella finale di play off a Bari, contro il Bari, in uno stadio strapieno. Claudio Ranieri ha 72 anni, allena dal 1986. Ha guidato tra le migliori squadre d'Europa (Chelsea, Inter, Valencia, Atletico, Juve, Napoli, Roma), vincendo il campionato inglese con il Leicester, raccontando una favola al mondo del calcio, nel 2015-2016, eppure... Eppure si emoziona ancora. Piange ancora.
Ieri Bari-Cagliari decideva chi sarebbe salito in serie A. È stata una stagione lunghissima, dura, nella gara di andata, a Cagliari, era finita 1-1. Nel ritorno, al 90esimo, entra Pavoletti e al 94esimo fa gol. Altra incredibile storia nella storia. "Bisogna essere un folle per entrare al novantesimo e pensare di segnare, ma me lo sentivo". Ha detto così, Pavoletti. E poi, finita la gara, Ranieri fa due passi, tutti in torno a lui corrono, poi si ferma, traballa, si mette le mani in faccia, vieni abbracciato, e poi comincia a buttare fuori. Lacrime, tensione, felicità. Tutto.
Lavoro. Fatica. Passione per quello che si fa. Amore. Claudio Ranieri ci insegna cosa significa tutto questo. Come si fa a restare sul pezzo, a trovare ogni giorno quella dedizione che ti permette di insegnare, stimolare, di essere costantemente da esempio? Claudio Ranieri. Enorme. Che, poi, finiti i festeggiamenti va sotto la curva della sua squadra e zittisce i tifosi che a quelli del Bari gridano serie B, serie B! Perché si tifa per, non contro, perché i rivali, soprattutto i grandi rivali, vanno rispettati. E ringraziati. È un dono vivere momenti come questi, dove ti giochi un percorso, un campionato, dove non puoi mollare niente e ci devi credere sempre. Anche questo, ci insegna Claudio Ranieri. A dire grazie a chi si batte contro di noi. E rende ancora più epiche, più grandi, più onore alle proprie personali battaglie.