Ad Assen c'era profumo di svolta per Pecco Bagnaia, reduce da un venerdì in cui non si era preso i titoloni dei giornali ma in cui - silenzioso e laborioso stile formichina - aveva fatto segnare la miglior simulazione di passo gara con coppia di gomme soft. Poi una qualifica potente stamattina, con una pole provvisoria sottratta per soli 23 millesimi da un capolavoro di Fabio Quartararo nelle "esse" finale della pista. Inoltre, nessuna sbavatura nella guida del 63, celebrata qua e là da diversi replay promettenti: la Ducatona GP25 che finalmente in frenata sembra eseguire ciò che Pecco le comanda, senza frignare, dirigendosi verso la corda della curva senza produrre eccessivi capricci.
Ci si aspettava da Pecco una Sprint gagliarda, era lecito prefigurarsi un sabato pomeriggio in cui Bagnaia avrebbe potuto replicare quanto fatto vedere nelle prove, ovvero un potenziale validissimo per giocarsi la vittoria, per risogere tra quei dolci curvoni di Assen che ha tatuati sul braccio. Niente di tutto ciò: sfilato dai fratelli Marquez al primo giro, Pecco ha dovuto soccombere anche alla rimonta di Fabio Di Giannantonio, chiudendo quinto grazie alla scivolata di Fabio Quartararo. Più del risultato deludente, però, pesa la condotta di gara opaca, fiacca, con Pecco impossibilitato dalla GP25 ad offendere, a rispondere, a reagire. Destinato brutalmente a a soccombere, a ripiombare nelle difficoltà di sempre. A tre ore dal termine della Sprint, dopo sessanta minuti di meeting tecnico con la squadra e un passaggio obbligato al MotoGP Village, Bagnaia si è presentato al cospetto della stampa abbacchiato, quasi scocciato con se stesso per dover ripetere sempre le stesse cose: "Sembrerò palloso, sembrerà che io sia uno che lascia le cose al caso, ma non è così" - l'esordio. Eppure, in uno dei momenti più intricati della carriera, Pecco ha la classe di mettersi a spiegare le cose con calma, riepilogando umilmente i suoi problemi, come se li dovesse fissare nella testa di un bambino piccolo. Un approccio che produce un risultato efficace, immediato. Pecco Bagnaia va dritto al punto e noi, indirettamente, ci sentiamo molto più partecipi delle sue difficoltà.

"Provo a fare cose diverse durante le gare - racconta - provo a capire, ma rimango sempre lì, non riesco a fare passi in avanti. Dove sono estremamente più competitivo degli altri riesco a mettermi davanti, a spingere e andare via, invece in gare come questa rimango lì. Oggi vedevo che ero più veloce di Diggia, più veloce di Fabio (Quartararo, ndr), più veloce di Bez e secondo me anche dei Marquez, ma non ho proprio la possibilità di mettermi lì e avere una chance. Invece nella gara della domenica posso staccare più forte, avere più trazione in uscita dalle curve. Quello della Sprint è un dettaglio tecnico che mi limita da tre anni e non riusciamo a migliorarci. Eppure so che è un problema mio, ma non riesco a capire cosa fare di diverso. Nella gara della domenica esco dalle curve e riesco a stare attaccato al pilota davanti e ad avere l'opportunità di sorpassarlo. Invece nella Sprint, in accelerazione, mi vanno tutti via. Lì non c'è più niente da fare, perché se vuoi sorpassare sei troppo lontano e rischi contatti o disastri. Al sabato non riesco a scaricare la potenza a terra, sembra manchi peso al posteriore, cosa che nella gara della domenica ho. Alla domenica, inoltre, riesco anche a frenare meglio, la moto mi si muove meno. Di cosa si parla in un'ora di meeting tecnico? Io voglio guardare tutto, più vado male e più voglio guardare e capire. Oggi il ritmo era per vincere la gara, ma ho fatto quinto. Quindi c'è molto da capire, si vede dai dati il limite che ho, si vede che non riesco ad entrare forte nelle curve e che quando vado a dare gas perdo terreno".
Infine gli chiediamo di guardare al futuro. Di guardare alla gara, quella vera, quella in cui dovrebbe avere le sue chances. Davide Tardozzi ha detto che con una partenza a razzo Pecco avrebbe la possibilità di condurre la gara dal primo all'ultimo metro. Il diretto interessato ci riflette sopra: "Non si può sapere, non si può sapere. Oggi il passo per andare forte c'era, era tutto apparecchiato per fare una gran gara, però poi se parto e mi passano tutti la gara non la vinci. Ora sono in una situazione tecnica in cui non posso pensare a vincere le gare, devo pensare a lottare per provarci. Questo è il primo weekend della stagione in cui il mio passo è un po' migliore rispetto a quello degli altri piloti, quindi sicuramente c'è una possibilità questa è la migliore dall'inizio dell'anno".