La verità di Jack Miller è una sola: è un gran pilota, ma il suo vero talento è far ridere. Perché ha quell’aria lì da matto autentico e fa spesso cose che “quelli normali” non si sognano nemmeno. Tra l’altro quando non le fa gli capitano. E’ successo anche oggi, nella sua Phillip Island, con l’australiano che s’è ritrovato a fare un frontale con un gabbiano già prima della prima curva. Sì, è successo qualcosa di simile, in passato, anche a Andrea Iannone, ma questa volta, nonostante la sorte del volatile sia tristemente stata la stessa, Jack Miller ha saputo metterci del suo. E il racconto della sua splatter Sprint, tra il comico e il grottesco, sembra il visionario monologo di un cabarettista cinico.
“Nelle prove – ha raccontato – mi sono anche visto un coniglio venire contro l’anteriore della mia moto mentre andavo forte davvero. Ho pensato che ci saremmo fatti male entrambi, invece è andata bene, anche perché io non ho per niente chiuso il gas. Però, ecco, pensavo che con gli animali sarebbe finita lì per questo fine settimana e invece oggi è successo quello che è successo”. Eccolo, l’incipit che crea curiosità e strappa già un sorriso aprendo la strada alla più folle delle storie a margine di questa MotoGP 2024.
“Mentre preparavo l’ingresso in Curva 1, dopo la partenza della Sprint, sono andato a sbattere con un gabbiano – ha proseguito l’australiano – una gran bella botta, con il volatile che s’è letteralmente infilato tra il cupolino e la carena, spaccandola. Insomma, non è stata la situazione ideale per me e nemmeno per lui”. Sì, perché sulla KTM RC16 s’è letteralmente creata una voragine, riempita, appunto, con il gabbiano che nel frattempo era rimasto incastrato lì e Jack Miller che, mentre cercava di non vanificare la sua gara e spingeva come spinge un pilota al primo giro di una Sprint (tra l’altro in mezzo al gruppo), s’è pure preso la bega di provare a disfarsi del cadavere. “M’era rimasto bloccato sulla moto – ha aggiunto - la sua testa si è infilata tra il manubrio e il freno. Era pazzesco e non c’è stato modo di staccarlo da lì, le ho provate tutte con la mano per non lasciarlo intrappolato ma niente. Tanto che poi mi sono detto che ok, avrei continuato così".
Spalle alzate e polso destro ruotato, guidando quindi in condizioni assurde su un circuito in cui l’aerodinamica conta e non poco. “E’ stato faticoso perché il comportamento della moto è cambiato molto con la carena spaccata, ma che dovevo fare? Ci ho provato lo stesso e per un po’ è anche andata abbastanza bene”. Per un po’, fino, appunto, all’ennesima caduta di stagione, con Miller che, invece di spiegare l’errore fatto o l’esatta dinamica dell’accaduto, si lascia andare all’ennesimo sbotto di comico cinismo. “Sono incazzato per quello che è successo – ha scherzato – perché c avevo fatto l’abitudine al gabbiano lì e mi sarebbe piaciuto arrivarci al traguardo insieme. Non ci siamo riusciti”. Al rientro al box, l’australiano ha poi pubblicato un video sui suoi profili social in cui si vede il buco lasciato dal gabbiano e poi, dopo il racconto in chiave comica, ha pure trovato spazio per tornare un attimo serio. “La verità è che qui ci sono molti animali e questa è casa loro – ha concluso – Siamo nel loro territorio e dobbiamo accettare che queste cose possono accadere. Oggi è toccato a me”.