La faccia sembra essere quella di uno che vede scritto il suo futuro, ma non è tanto convinto. Andrea Dovizioso è così e non lo ha mai nascosto: la sua passione grande è il cross e la velocità è stata, per lui, un modo per vivere le moto mettendo pienamente a frutto il talento e la sensibilità che la natura gli ha donato. Però la voglia di tornare c’è ed è evidente, anche perché lo stesso pilota ha ammesso che è ciò che gli chiede la sua gente. Ai tifosi del cross importa poco e il numero 04 vorrebbero rivederlo nel motomondiale. Ecco perché molti, ieri, dopo aver atteso l’annuncio del matrimonio con Aprilia che però non c’è stato, sono rimasti particolarmente delusi. Il dato di fatto è uno: se Dovi vuole tornare, l’unica porta è quella offerta da Aprilia. Il tira e molla, i dubbi e gli “atteggiamenti da prezioso”, cominciano ad essere mal tollerati anche dagli stessi tifosi del Dovi, che ieri in molti gruppi social hanno posto l’accento proprio sul mancato entusiasmo mostrato dal forlivese.
C’è da dire, però, che Dovizioso non è mai stato uno particolarmente emotivo, ha sempre avuto reazioni contenute nella rabbia e anche nella gioia e, semplicemente, vorrà vederci chiaro su un progetto che verosimilmente sarà l’ultimo della sua carriera da pilota, vista la carta di identità. Il fatto stesso che ci sarà un altro test, quasi certamente a Misano, lascia intendere che la volontà di stringere definitivamente la mano ad Aprilia c’è ed è concreta. Ma per quanto tempo ancora Aprilia sarà disposta ad aspettare? E’ questa la domanda che Andrea Dovizioso sembra non farsi. E’ vero che sia Massimo Rivola, sia Romano Albesiano, gli stanno facendo una corte serrata, dimostrando quanto il marchio di Noale voglia assicurarsi un pilota della sua portata e della sua esperienza, ma l’aver atteso per mesi e mesi Andrea Iannone è già costato molto caro ad Aprilia in passato.
I sentimenti e il rispetto a Noale contano, così come conta la parola data e proprio la vicenda Iannone ne è l’esempio, ma ad un certo punto deve necessariamente contare anche il marketing, anche la programmazione e la necessità di pianificare un futuro che già dal prossimo anno vedrà quattro RS-GP in pista. Andare troppo avanti con le settimane potrebbe significare dover subire una scacchiera della MotoGP nuovamente definita, con il rischio di ritrovarsi senza un pilota competitivo solo per averne voluto aspettare un altro che “non si decide a decidere”. “Il futuro di Andrea Dovizioso è nelle sue mani, non in quelle di Aprilia” – ha esplicitamente dichiarato Massimo Rivola, rendendo chiarissima la volontà di mettersi seduti e parlare di un ipotetico contratto. Un contratto che, proprio per completezza del progetto, dovrebbe prevedere anche quelle wildcard che, invece, Andrea Dovizioso non sembra intenzionato a fare.
Se ne riparlerà nelle prossime settimane, a Misano, dopo i tempi di tutto rispetto registrati dal Dovi sul bagnato al Mugello, ma difficilmente, in questo scenario, è ipotizzabile che poi potranno esserci ulteriori occasioni. Al Marco Simoncelli World Circuit, cronometro o non cronometro, bisognerà prendere una decisione definitiva, mettendo da parte i dubbi e forzando un po’ quel carattere analitico e ragionatore che ha tanto aiutato Dovizioso in carriera, ma che probabilmente lo ha anche limitato non permettendogli di raccogliere tutto quello che il suo talento avrebbe potuto fargli raccogliere. E poi tirare la corda non è mai bello: ok farsi corteggiare, ma più di quello che Aprilia sta già facendo sarebbe decisamente troppo.