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Ok Ducati, ma davvero Enea Bastianini merita una Desmosedici ufficiale meno di Luca Marini e Fabio DiGiannantonio?

17 giugno 2021

Ok Ducati, ma davvero Enea Bastianini merita una Desmosedici ufficiale meno di Luca Marini e Fabio DiGiannantonio?
Il pilota riminese ha vinto un titolo mondiale in Moto2 ed è, attualmente, il rookie della MotoGP con il maggior punteggio in classifica. Eppure, almeno stando a quanto si dice dopo l’annuncio ufficiale del matrimonio tra la Gresini Racing e Ducati, la Desmosedici factory spetterà al romano attualmente in Moto2. Mentre quella destinata al Team VR46 Aramco finirà nelle mani di Luca Marini

L’accordo era nell’aria e oggi lo hanno annunciato: la Gresini Racing continuerà la sua avventura in MotoGP con Ducati, che gli fornirà le moto per le prossime due stagioni. Nel comunicato ufficiale diffuso congiuntamente dal team italiano e dalla casa di Borgo Panigale si conferma anche ciò che si sapeva da tempo. Cioè che i piloti saranno Fabio DiGiannantonio e Enea Bastianini. “È un momento molto emozionante per ognuno di noi. Nei mesi scorsi il nostro impegno si è fuso con una forte spinta emotiva, con l’obiettivo di dare forma al futuro della Gresini Racing – ha scritto Nadia Gresini nel comunicato stampa diffuso nella mattinata di oggi - Arrivare a poterlo annunciare ci riempie di orgoglio e soddisfazione.  È un progetto nato nel segno della continuità e che si fonda sui valori con i quali Fausto ha costruito questa bellissima realtà.  I miei ringraziamenti vanno anzitutto a Carmelo Ezpeleta per non averci mai fatto sentire soli in questi mesi, a Ducati per la fiducia nei nostri progetti, a Flex-Box che è salito a bordo di questa sfida come title sponsor e ovviamente a Fabio ed Enea. Sono certa che daranno tutto per tenere alto il nome della Gresini Racing”.

Parole, quelle della vedova di Fausto Gresini, che fanno il paio con quelle espresse da Gigi Dall’Igna: “Siamo davvero contenti di aver raggiunto questo accordo con Gresini Racing per le prossime due stagioni in MotoGP. Verso la fine dello scorso anno avevamo già delineato insieme a Fausto le basi di un possibile accordo e vogliamo ringraziare di cuore la sua famiglia per aver voluto portare avanti questo progetto insieme a noi. Gresini Racing è una realtà importante in MotoGP ormai da molti anni e siamo convinti che questa nostra partnership, che potrà contare su due piloti di sicuro talento come Enea e Fabio, potrà dare molte soddisfazioni a tutte le parti coinvolte”.

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Ma se davvero Ducati crede nel talento di Enea Bastianini, perché nel paddock e sui social, ammesso che sia vero, si continua a parlare di un accordo che prevede, invece, la moto ufficiale per Fabio DiGiannantonio? E’ una scelta interna al team, verrebbe da dire. Ma è noto che l’ingaggio di Bastianini è coperto dalla stessa Ducati e pare oggettivamente assurdo, anche sulla base di recenti dichiarazioni di Davide Tardozzi, che la moto identica a quella dei piloti ufficiali finisca nelle mani di un esordiente. Anche perché gli altri piloti su cui hanno puntato quelli di Borgo Panigale avranno una Desmosedici 2022. Ci riferiamo, chiaramente, a Jorge Martin che è nel Team Pramac, e a Luca Marini, che resterà in sella alla moto del Team VR46 Aramco, dividendo probabilmente il box con Marco Bezzecchi. Nell’accordo con le due squadre satellite sarebbe previsto che saranno assegnate una factory e una 2021 per ciascuno e se da una parte sembra normale che la moto più performante finisca a chi ha già un anno di esperienza sulle spalle, dall’altra parte i dubbi sono parecchi. E pure legittimi.

E’ vero, infatti, che probabilmente Fabio DiGiannantonio, il cui arrivo in MotoGP nel 2022 era già stato stabilito lo scorso anno, potrebbe avere dalla sua qualche clausola nel contratto che gli garantisca il materiale migliore a disposizione del team, ma è vero anche che Ducati avrebbe potuto dimostrare di credere nel talento di Enea Bastianini affidandogli comunque, al di là degli accordi sulle forniture, una moto aggiornata al pari delle Desmosedici ufficiali. E, anzi, è proprio così che, voci a parte, andrà a finire.

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