Da anni ormai il campionato di pallavolo sia maschile che femminile viene considerato come la massima espressione della pallavolo tanto che atlete provenienti da ogni parte del mondo sognano di giocarci. Per quanto attiene la pallavolo femminile, in serie A1, nei diversi club militano numerose giocatrici americane questo perché negli Stati Uniti non esiste un campionato di alto livello spingendo le giocatrici a lasciare il loro paese d’origine alla volta soprattutto di Italia e Turchia.
Questo aspetto ha portato, lo scorso anno, ad iniziare il processo che porterà all’inaugurazione a novembre del primo campionato di pallavolo professionistico negli Stati Uniti. Il progetto ha avuto un notevole appoggio tanto da riuscire a raccogliere all’incirca 16,7 milioni di dollari oltre al sostegno di personaggi di spicco come Kevin Duran, giocatore di basket, e Billie Jean King, una delle tenniste più forti al mondo. L’obiettivo, attraverso l’utilizzo di questi fondi raccolti è quella di ampliare la sua presenza di 32 sedi in 17 stati degli USA.
All’inizio, quando è arrivata la notizia della fondazione della prima lega statunitense giornalisti e persone che lavorano nel mondo del volley sono rimasti talmente tanto sorpresi da arrivare a dire che giocatrici americane di notevole talento non sarebbero mai andate a giocare in una lega appena fondata e che potenzialmente potrebbe non dagli la stessa visibilità e la stessa crescita che stanno avendo nel campionato italiano. Tutto questo, nell’ultimo anno, ha portato ad annunci da parte di numerose giocatrici che lasceranno il campionato italiano alla fine di questa stagione per giocare nella lega americana dopo le Olimpiadi di Parigi. Ad oggi sappiamo di Kelsey Robinson Cook, Haleigh Washington, Jordan Tompson, Kingdon Rishel oltre all’allenatore della Savino del Bene Scandicci Massimo Barbolini.
Non si sa cosa porterà questa lega, se effettivamente la scommessa sarà vincente o meno, se le giocatrici americane rimpiangeranno il campionato nel quale hanno giocato per anni e grazie al quale sono cresciute tanto. Purtroppo o per fortuna questa risposta non la si ha ancora, solo il tempo ci saprà dire se è stata una follia o meno.