Piove non solo a Suzuka in Giappone ma metaforicamente anche all'interno dei box Williams Racing. La situazione è sempre più critica e lo stesso team è consapevole dell'inizio disastroso di Mondiale F1 2024. A metterci il carico anche l'incidente di Logan Sargeant nella prima sessione di prove libere del venerdì. Un incidente che ha già sollevato più di qualche dubbio sullo stato emotivo del pilota americano dopo l'episodio dell'incidente del compagno di squadra Albon nelle prove libere del venerdì sul circuito dell'Albert Park di Melbourne il mese scorso. Una situazione molto frustrante in casa Williams che al momento oltre alle prestazioni deludenti fa i conti con tutte le statistiche delle classifiche Piloti e Costruttori ferme inesorabilmente a zero punti.
In Giappone si stava per ripetere la stessa situazione delle prove libere del GP d’Australia 2024 quando Alex Albon aveva danneggiato pesantemente il telaio della sua monoposto compromettendone la gara e causando tutto quello che è successo. Un incidente, una disattenzione, in realtà indirettamente frutto del difficile momento psicologico che il pilota americano sta affrontando. Senza un telaio di ricambio, nell'ultima gara, la Williams aveva preferito il compagno alla guida dell’unica monoposto rimasta a disposizione. Una scelta che ha aperto un dibattito interno e non solo. Senza contare il peso psicologico che indirettamente è stato gettato sul giovane Logan Sargeant. Il Team Principal James Vowles, aveva motivato lo scambio di sedili tra Albon e Sargeant con con il fatto che doveva dare priorità alla squadra sopra ogni altra cosa. La Williams Racing sta pagando così il risultato del ritardo con la produzione della sua vettura 2024 compresi i telai di scorta che saranno a disposizione solo dopo il GP di Miami. Lo stesso Volwes sui social commentava che situazioni del genere non doveva presentarsi più ma a quanto pare non c'è mai limite alla sfortuna se non si è organizzati.
A inizio anno, la Williams aveva concesso contro ogni pronostico una nuova stagione a Sargeant nonostante la scarsità di risultati raggiunti nel 2023. Forse ora tutto è più chiaro, l'aver dato un ulteriore chance poteva includere anche la consapevolezza incondizionata su possibili decisioni drastiche da subire. Di conseguenza, con la posizione nella gerarchia di squadra compromessa, è aumentata esponenzialmente la pressione sulle sue prossime prestazioni, comprese quelle della domenica di Suzuka. Detto ciò, tutte le colpe non sono da addossare esclusivamente al pilota statunitense o al suo compagno di scuderia, c'è molto altro dietro.
Come mai un team come Williams può far registrare episodi del genere? Siamo consapevoli che un telaio si compone di tante piccole componenti personalizzate ma forse il tutto andrebbe programmato a monte e con un altro tipo di budget dedicato. Ormai tutti hanno notato che il team sta vivendo i suoi anni più difficili. Ultima nelle stagioni 2018, 2019 e 2020, neanche la vendita nel 2021 di Claire Williams al fondo di investimento americano Dorilton Capital ha prodotto una svolta. Il glorioso passato è sempre più lontano e il futuro sempre più incerto. E non basta evocarlo e omaggiarlo con una livrea o una merchandising accattivante. Non resta che attendere quindi il sesto e settimo round di questa stagione per comprendere se i piccoli aggiornamenti tanto annunciati potranno sortite la svolta programmata. Questa sarà l'unica speranza che potrà ridare la giusta competitività a un pilota che non merita tutte le critiche e le sentenze già emanate da molti.