Icona del racing a cavallo tra gli anni ’80 e il decennio successivo, prima nel rally con la scuderia della Lancia, e poi in veste di team manager per la Ferrari in Formula 1. Cesare Fiorio sa come si porta una squadra alla vittoria, che si tratti di una gara in pista o su strada, e proprio per i suoi storici trionfi, adesso è considerato un mito dello sport. Il momento clou della sua carriera è sicuramente il mondiale di rally del 1983, il punto più alto della faida tra Lancia e Audi; storia raccontata nel film Race for Glory, in cui Fiorio viene interpretato da Riccardo Scamarcio, e dove Lapo Elkann invece veste i panni del nonno Gianni Agnelli. Riguardo questa sorta di biopic Cesare, durante un’intervista rilasciata a Leonardo Iannacci di Libero, si è limitato a dire che “Scamarcio è bravo a interpretare me stesso”, passando poi a un’attenta analisi della situazione attuale (e futura) della scueria del Cavallino. Dunque, dopo un piccolo passaggio sulla sua carriera in F1 (“Arrivai e presi a mano una squadra che, dopo la morte di Enzo Ferrari, era da rifondare. Sono stato team manager Ferrari per 35 gran premi, 9 li abbiamo vinti e in 25 siamo saliti sul podio”), arriva il commento sulla stagione in corso, e soprattutto su quella del prossimo anno. Ma la Rossa ha fatto bene a prendere Lewis Hamilton al posto di Carlos Sainz?
Nei Gp visti fino ad adesso, la squadra di Maranello sembra essersi imposta come la seconda forza del Circus, alle spalle solamente della scuderia campione del mondo (Red Bull), a questo proposito Fiorio ha detto che il Cavallino “è superiore a Mercedes e Aston Martn. E anche di McLaren”, però bisogna andare con calma visto che “(Max) Verstappen è un fuoriclasse”. Ma sui piloti della Ferrari l’ex team manager ha un’idea chiara: “Sainz mi piace come pilota: è veloce, bravo a interpretare le strategie, non fa errori, è solido”, mentre “Charles (Leclerc) è bravo in prova ma - sottolinea Fiorio - fa troppi errori in gara”. Lo spagnolo della Ferrari sembra essere un papabile contender per la vittoria finale del mondiale 2024 ma, specifica Cesare, “soltanto se la Sf-24 crescerà in prestazioni”. Il tema principale dell’intervista, però, è sicuramente il futuro arrivo di Hamilton a Maranello al posto dello stesso Carlos. A questo proposito Fiorio ha ammesso che “privarsi di un pilota così veloce è un rischio” e anche che “la decisione di Maranello […] è stata grave sul piano psicologico. (Sainz, ndr) Dovrà fare tutta la stagione sapendo che non sarà riconfermato”. L’inglese sette volte campione del mondo, dal canto suo, “porterà esperienza, forse non velocità”. Infine, l’intervista si chiude con il più grande rimpianto nella carriera di Fiorio, non essere riuscito a portare Ayrton Senna in Ferrari tra il 1989 e il ’90, “pensate cosa avrebbe combinato il 31enne Ayrton in rosso…”.