Il CT della nazionale italiana di Fioretto è Stefano Cerioni, tornato per la seconda volta sulla panchina azzurra dopo la debacle delle Olimpiadi di Tokyo 2020. Il tecnico, nato a Madrid, è stato fortemente voluto dai fiorettisti azzurri per ripartire dopo la spedizione fallimentare, e per la Federscherma non è stato facile acciuffarlo. Cerioni, dopo la conclusione della sua prima esperienza da tecnico in nazionale, ha occupato prima la panchina della nazionale russa e poi da preparatore individuale ha allenato atleti del calibro di Alexander Choupenitch.
Considerando chiusa la sua esperienza sulla panchina azzurra e in generale da CT di una nazionale, per l’ex fiorettista un ritorno in azzurro era da escludere e infatti, proprio pochi giorni prima dello “scandalo” aveva firmato come tecnico della Francia, con tanto di annuncio sui social della federazione schermistica francese. Il richiamo della nazionale italiana però è troppo forte: il ricordo di quel podio tutto azzurro a Londra 2012, insieme alle innumerevoli medaglie conquistate nella sua prima esperienza sulla panchina, ha fatto sì che il richiamo del presidente federale Paolo Azzi, in carica da febbraio 2021, fosse più invitante del canto delle sirene. Un tira e molla durato qualche giorno con la federazione francese, che aveva chiamato il migliore tra gli italiani, beffata da quello stesso italiano a cui aveva dato fiducia.
Il sogno di molti azzurri, amanti di questo meraviglioso sport, è diventato realtà. Già poco dopo il suo arrivo sulla panchina sono arrivate le prime medaglie, ma il più grande spettacolo ha un nome e un cognome: Arianna Errigo. La fiorettista monzese, appena tornata dalla maternità, ha conquistato un argento abdicando alla mercè della connazionale Alice Volpi, in un podio completato dalla terza italiana Martina Favaretto e dalla statunitense Lee Kiefer. Va detto che la Errigo, durante la guida del precedente CT Andrea Cipressa, è stata portavoce della sfiducia (dopo essere stata definita inadeguata per aver perso troppe finali) e ha addirittura provato a cambiare specialità passando dal fioretto alla sciabola.
Stefano Cerioni, con quel suo inconfondibile baffo e quel suo stile esuberante ma rigido allo stesso tempo, con quel suo continuo dire le cose come stanno senza peli sulla lingua, è riuscito a mettere d’accordo tutti, in una nazionale più spaccata che mai, facendo riaccendere negli italiani il sogno e la passione per uno sport e una squadra che, dopo essersi adagiata sugli allori per troppo tempo, ha di nuovo fame di medaglie d’oro. Se l’Italia ama la scherma d’altronde è anche merito di Stefano Cerioni.