Dal 2003 a oggi sono stati uccisi 1.700 giornalisti. Tra questi sono i reporter di guerra il gruppo maggiormente rappresentato. A questa lista si sarebbe potuto aggiungere quello dell’italiano Corrado Zunino, reporter in Ucraina per Repubblica, vittima di un “agguato” - così lo ha definito la sua testata - in cui è rimasto ferito insieme al suo fixer, Bodgan Bitik, che purtroppo non ce l’ha fatta. Una tragedia inaspettata. Alle porte di Kherson i due giornalisti avevano appena superato tre checkpoint per accedere all’area che in quel momento non era interessata da nessun combattimento. A raccontarlo è proprio Zunino: “Bogdan ha parlato con i militari ucraini e ci hanno fatto passare senza problemi. Non era una zona di combattimenti. Poi siamo stati colpiti, ho sentito un sibilo e ho visto Bogdan a terra, non si muoveva, ho strisciato fino a togliermi dalla fila del fuoco. Ho corso fino a quando non ho incrociato un'auto di un civile. Ero pieno di sangue, mi sono fatto portare fino all'ospedale di Kherson. Ho quattro ferite ma sono stato curato perfettamente. Ho provato più volte a chiamare Bogdan, non rispondeva. Era un mio grande amico, è una sofferenza atroce”. Il governo italiano, nella figura del Ministro per gli Affari Esteri Antonio Tajani, si è subito attivato per il rientro di Zunino, in Ucraina per fare "uno dei mestieri più belli del mondo: informare”, ha detto Bernard-Henri Levy, uno degli intellettuali più famosi di Francia e da anni impegnato nella vicenda dell’Ucraina.
Corrado Zunino fa informazione dalla fine degli anni Ottanta, prima nella redazione de Il Lavoro, diventato nel 1992 sezione genovese de La Repubblica, e poi, a partire dal 1994, nella redazione centrale a Roma del quotidiano di Eugenio Scalfari. Sarà qui che, prima del passaggio alla Cronaca nazionale avvenuto nel 2010, inizierà a occuparsi di sport a partire dal 1997. 13 anni di attività giornalistica in cui ha potuto seguite non solo il calcio (con gli Europei e la Coppa d’Africa del 2008), ma anche il motorsport e, in particolare, la MotoGP degli “anni d’oro” per l’Italia, quelli di Valentino Rossi. Tanto che nel 2005 pubblicherà per Editori Riuniti una libro sul campione marchigiano, Motomondiale. La casa di Valentino Rossi. I rapporti tra Zunino e il 9 volte campione del mondo non sono mai stati troppo buoni, anzi: tra i due c'è sempre stata grande tensione sia in sala stampa che durante le interviste, cosa piuttosto singolare quando pensiamo a Valentino Rossi. Così, ricordando episodi di quindici, forse vent'anni fa, i colleghi nel paddock di Jerez de la Frontera - dove in questi giorni si sta disputando il GP di Spagna - raccontano di non aver mai visto Valentino così maldisposto verso qualcuno. Forse, chissà, questo triste episodio potrà essere una buona scusa per una riconciliazione.