“Guardandolo sembra di vedere me quando ero giovane”. Con queste parole sua maestà Usain Bolt ha commentato la prestazione della promessa australiana Gout Gout al meeting di Brisbane di inizio dicembre. L'investitura da parte della leggenda dell’atletica non è stata casuale, ma è derivata dalla prestazione realizzata dal 16enne in cui ha frantumato diversi primati. In primis, con il tempo di 20”04 nei 200 metri Gout ha abbassato il record under 17 del giaimacano che nel 2003 aveva stampato un 20”13. Questa performance gli ha permesso anche di diventare l’australiano più veloce di sempre nella categoria superando il tempo del connazionale Peter Norman registrato durante l’Olimpiade di Città del Messico del 68. Confrontandolo con i tempi di Parigi 24, il 20”04 gli avrebbe consentito di raggiungere la finale, mentre se si prende come riferimento Rio 2016 gli sarebbe valso la medaglia di bronzo. Il meeting di Brisbane è stato anche l’occasione per dimostrare la sua forza nei 100 metri dove ha corso in 10”17. In realtà, ne aveva fatto uno migliore con 10”04, ma è stato annullato perché la spinta del vento era superiore al limite consentito.
Queste prestazioni sono state una conferma più che una sorpresa. infatti già quest’estate, durante i mondiali under 20 a Lima in Perù, Gout aveva vinto la medaglia d'argento con un cronometro di 20”60. La giovane età e la velocità hanno attirato su di lui l’interesse del marchio Adidas che, prima dell’exploit di dicembre, gli aveva fatto firmare a fine ottobre un contratto di sponsorizzazione da 6 milioni di dollari l’anno. Una cifra enorme se confrontata con quella guadagnata all’apice della carriera da Bolt, a cui Puma pagava circa 10 milioni di dollari secondo quanto riportato in un articolo del Guardian. Grazie al suo sponsor Gout avrà una grande opportunità, quella di allenarsi da gennaio in Florida con un altro fenomeno dell’atletica, l’oro olimpico statunitense nei 100 metri a Parigi Noah Lyles, anche lui a suo tempo ingaggiato da Adidas molto presto, quando era ancora al liceo.
L’avvicinamento del celebre marchio a questo ragazzo è legato anche ad una scelta di lungo periodo perché l’Olimpiade 2032 si disputerà proprio a Brisbane, in Australia, dove in un certo senso la carriera di Gout è spiccata. La federazione australiana e il team del ragazzo stanno lavorando insieme per renderlo il più veloce possibile e chissà che in quei giochi olimpici non sarà proprio lui il portabandiera della sua nazionale. Il general manager di Athletic Australia Andrew Faichey è fiducioso per il suo futuro: “È un grande talento ed è preparato bene dalla federazione e dalla sua allenatrice. Lui è una perla e il mondo è la sua ostrica. Non vediamo l’ora di vedere cosa potrà fare nei prossimi anni”, ha dichiarato Faichey al Guardian. Tutto questo farà aumentare la pressione su di lui. L’allenatrice di Gout, Diane Shappard, spera che gli allenamenti negli Usa serviranno anche a “raccogliere suggerimenti su come gestire le situazioni quando i media non sono a tuo favore”.
Intanto però, il giovane australiano deve pensare a fare bene in pista: la prossima apparizione sarà per il titolo del Queensland a marzo, poi, il 29 dello stesso mese, parteciperà all’evento organizzato da Athletic Australia al Lakeside Stadium di Melbourne in cui dovrà proseguire sulla strada della crescita già iniziata. E chissà che un giorno non possa essere proprio lui a battere il record mondiale di Bolt sui 200 metri di 19”19.