Arriva come un fulmine a ciel sereno la vittoria di Luca Nardi, battendo in tre set il numero uno Novak Djokovic nel ranking Atp, con il punteggio di 6-4 3-6 6-3. Il ventenne di Pesaro, numero 123 in classifica, entrerà nei primi 100 dopo l'exploit nel Master 1000 di Indian Wells, in California. Il torneo non era cominciato bene: il lucky loser era stato eliminato nei turni di qualificazione dal belga David Goffin. È stato ripescato in seguito dopo il ritiro dell’argentino Tomás Martín Etcheverry, esordendo direttamente al secondo turno contro il cinese Zhang Zhizhen. Adesso lo aspettano gli ottavi di finale contro lo statunitense Tommy Paul, numero 17 al mondo. La vittoria contro Djokovic porterà il giovane talento al 96° posto nella classifica del ranking mondiale.
Una carriera tutta da scrivere
Luca Nardi, per gli amici ‘’Luckita’’, nasce a Pesaro il 6 agosto 2003. Inizia a giocare a tennis seguendo le orme del fratello Niccolò. ‘’Andavo con mia mamma Raffaella a prenderlo dopo gli allenamenti alla Baratoff di Pesaro’’, ha dichiarato in un’intervista. A sette anni la prima racchetta in mano. È stato amore a prima vista. Nel gennaio 2017 la prima vittoria nel torneo ‘’Les Petis As’’ contro il tennista danese Holger Rune. Nel giugno 2018 esordisce tra i professionisti, spingendosi fino ai quarti di finale nel torneo Italy F15 all’età di quattordici anni. Luca diventa il più giovane tennista italiano di sempre ad aver ottenuto punteggio nel ranking ATP. A sedici anni decide di dedicare la propria vita al tennis. Diventa la sua professione e si affida al coach Francesco Sani. ‘’Voglio arrivare tra i primi 100’’, aveva affermato. Si avvicina all’obiettivo conquistando la posizione numero 460 nel ranking. Poi, il 17 ottobre 2022 raggiunge la posizione numero 130, fino alla conquista di cinque titoli Challenger su cemento: tre nel 2022 e due nel 2023.
L’idolo sconfitto
La vittoria di Luca Nardi contro Novak Djokovic segna un evento inenarrabile nel mondo del tennis. È vero, nel 2020 era già successo: l’italiano Lorenzo Sonego riuscì a battere il numero uno con un risultato di 6-2 6-1. Ma rimane -ad ogni modo- un evento rarissimo. Il giovane emergente ha dimostrato una determinazione e un’abilità straordinarie. L’impresa è stata celebrata come un’epica battaglia tra il giovane talento e l’esperienza consolidata del numero uno al mondo. Luca si guarda il polso. Imbarazzato. E sorride. Incredulo. È un talento alle prime armi. Non è abituato ai riflettori e ai microfoni dei giornalisti: ‘’Non avrei mai pensato di giocare contro Djokovic. Figurarsi batterlo. È un sogno che diventa realtà. È il miglior giocatore al mondo. Ho il suo poster in camera. Porterò questo momento con me per il resto della vita’’. Anche Djokovic si congratula con Luca: ‘’Nel terzo set ha giocato particolarmente bene. Ha ottime qualità e molto talento. Io invece, non ero in gran forma.’’ Chissà come ci si sente a battere il proprio idolo. ‘’Di che cosa sono fatti i sogni?’’ scrive Luca sui social. Probabilmente sono fatti proprio di questo. Il sogno resta tale perché difficile o impensabile da raggiungere. Luca, invece, ha realizzato il suo.