Nella fallimentare spedizione di Tokyo 2020, tra le scelte discutibili dell’allora CT di sciabola Giovanni Sirovich, saltava all’occhio la convocazione come riserva per la gara a squadre di un’esordiente che però aveva talento da vendere: la giovane atleta è Michela Battiston. Di sangue friulano e anima pugliese, è nata a Malisana ma vive a Foggia, è probabilmente una delle sciabolatrici di maggior talento degli ultimi anni. Il suo potenziale l’ha dimostrato tutto nel 2021, a Tokyo, ma andiamo con ordine.
Michela si è fatta notare, in ambito giovanile, ottenendo il bronzo individuale e l’oro a squadre alle universiadi di Napoli 2019, senza dimenticarci l’argento a squadre agli europei under-23 2018 e il bronzo, sempre a squadre, l’anno successivo. Convocata come riserva dunque nel 2021, in una squadra composta da mostri sacri come Irene Vecchi, Rossella Gregorio e Martina Criscio, i risultati sperati non arrivarono: la squadra arrancò vincendo ai quarti di finale per 45 stoccate a 41 contro la Cina, ma arrendendosi in semifinale contro la ben più forte Francia, fermandosi per 45 a 39 e accontentandosi della finale per il bronzo.
Fu proprio nella finalina contro la Corea del Sud, teatro di un autentico miracolo sportivo sfiorato e mancato per il rotto della cuffia, che Michela Battiston si rivelò per quello che è veramente: artefice della rimonta, con un’Italia che era sotto di molto, riaccese il sogno di una medaglia di bronzo mettendo a segno una serie di stoccate riportando la squadra al pareggio in un solo parziale di 3 minuti. Gli errori delle compagne di squadra però fecero sfumare, per 45 stoccate a 42, quel bronzo olimpico che per ora rimane solo un sogno per la giovane sciabolatrice. Il percorso è impervio, vista la sconfitta ai mondiali di Milano 2023, ma le prospettive per Michela Battiston, visto anche l’argento a squadre conquistato agli europei di Antalya 2022 (che, complice un infortunio negli europei individuali 2023, non ha potuto conservare ai III Giochi Europei), sono più che rosee. Insomma, se le Olimpiadi 2024 non saranno la volta buona, la prossima occasione (che sia ai campionati nazionali, agli europei o anche ai mondiali), potrebbe rappresentare la definitiva consacrazione per la 26enne sciabolatrice.