A volte un video amatoriale di sette secondi su Instagram può cambiarti la vita. La storia di Rayssa Leal inizia proprio così, con un heelflip down su una rampa di scale riuscito al primo tentativo mentre indossa ancora gli abiti da fatina per la parata del giorno dell’Indipendenza del Brasile. Presto il video della “fadinha do skate” fa il giro del web, fino ad arrivare a Tony Hawk (ex skater statunitense di fama internazionale) che riposta il video sui suoi canali social. A sette anni la piccola Rayssa ha già il suo destino in mano e a cambiare non è solo la sua vita, ma quella di tutta la sua famiglia. “Non avevamo grandi possibilità, ma abbiamo sempre creduto nel potenziale di Rayssa”, ha dichiarato Haroldo, papà della campionessa brasiliana. “Certo, non immaginavamo potesse arrivare così presto. Vederla vincere e raggiungere un tale successo è il nostro premio più importante. Vederla sorridere e realizzare i suoi sogni il nostro orgoglio più grande”. Da bambina si rifiutava di giocare con le bambole, le piaceva muoversi e sentirsi libera, così i genitori le regalano uno skate anche perché non avevano molto di più da offrirle. Quello con la tavola da skate si rivelerà un amore a prima vista, una condizione naturale del suo vivere. Anche il talento non tarda a mettersi in mostra. A soli undici anni entra nella storia come la più giovane skateboarder a vincere una finale femminile dello Street League Skateboarding World Tour a Los Angeles, superando l'allora numero uno al mondo, Pamela Rosa. Dopo il debutto agli X-Games nel 2019, la grande svolta arriva due anni dopo ai Giochi Olimpici di Tokyo, dove sconvolge tutti e ribalta ogni pronostico vincendo l'argento nell'evento di skateboard street. A soli tredici anni è tra le atlete più giovane della storia delle Olimpiadi ad essere salita sul podio. Nel 2022, la stella brasiliana si assicura il suo primo titolo agli X-Games, vincendo l'evento di street agli X-Games Chiba per poi dominare la serie Street League Skateboarding, completando il suo trionfo davanti all'esuberante pubblico di casa a Rio de Janeiro. “E’ sempre stato il mio sogno vincere questo trofeo (Super Crown World Champion)”, dichiarerà dopo la vittoria. “Forse è così speciale per me perché ho gareggiato davanti alla mia famiglia, davanti al mio Brasile”.
Quando passeggia per le strade della sua città Rayssa non è una ragazzina come tante della sua età: è ammirata, cercata, osservata. Da stella dello sport brasiliano quale è non si sottrae a foto e autografi, mentre si allena al parco dispensa sorrisi e consigli a chiunque glieli chieda. L’impatto della Leal va però ben oltre i successi sportivi nello skateboarding, è considerata un’icona da grandi e piccini soprattutto per la passione e l’impegno gioioso che mette nel suo sport. “Sono davvero felice di essere un'ispirazione, non solo per le persone della mia età, ma anche per quelle più grandi di me”, ha spiegato. “Sono sempre molto felice quando le ragazzine vengono da me e mi dicono che hanno iniziato a fare skateboard grazie a me. Che mi hanno visto, gli è piaciuto e hanno chiesto ai loro genitori di lasciarle andare sullo skateboard”. Le pressioni che derivano da uno status simile non sono sempre state facili da gestire, soprattutto all’inizio. Il sostegno dei genitori e di una psicologa dello sport sono stati fondamentali per gestire l’attenzione dei media, dei fan e ovviamente le gare: “È stato davvero importante per me. Avevo così paura delle gare, pensavo sempre: ‘Ma cosa succede se non faccio bene?’ Avevo paura degli ostacoli, che fossero troppo alti. So che potevo provarci, ma la mia mente diceva ‘non farlo’. La mia psicologa mi ha aiutato a sbloccare questo problema, a respirare, a sentirmi a mio agio in queste situazioni e ad avere fiducia nei miei mezzi. Grazie a Dio sta andando davvero bene. È stata una delle cose migliori che mi sia capitata come atleta", ha spiegato.
Alle Olimpiadi in corso a Parigi la “fatinha do skate” ha raggiunto un altro incredibile traguardo vincendo per il Brasile la medaglia di bronzo sempre nello skateboard street. A sedici anni è già alla sua seconda Olimpiade e alla sua seconda medaglia olimpionica. “Lo skate è divertente", ha detto raggiante dopo la premiazione sul podio. “Lo skate è leggerezza e pieno di creatività”. Nonostante la giovane età e appunto la leggerezza che da essa dovrebbe derivarne si è sin da subito esposta per questioni sociali di primaria importanza, come l’uguaglianza e l’ambiente: “Quando ero piccola, molte persone mi dicevano che non avrei dovuto fare skate perché lo skate era per ragazzi e per uomini. Noi donne combattiamo ogni giorno per raggiungere questi livelli, ogni giorno lottiamo contro il pregiudizio. Superare questi limiti è fondamentale e ottenere questo genere di risultati sarà per sempre nella memoria di tutti”. Proprio in occasione delle Olimpiadi di Parigi Leal è stata nominata ambasciatrice della sostenibilità del Comitato Olimpico Internazionale (CIO): “È un grande onore far parte del team di ambasciatori”, ha dichiarato la giovane brasiliana. “Posso dare la mia immagine a qualcosa di importante. Voglio condividere con i miei follower e tutti gli appassionati di skateboard le buone pratiche per l'ambiente e diffondere il messaggio sulla conservazione della natura”. Sulla scia del suo incarico di ambasciatrice, Leal ha fatto realizzare uno skateboard speciale per le Olimpiadi con due “ara giacinto” (uccelli originari del Brasile) che rappresentasse il suo Paese e la necessità di proteggere sia l'Amazzonia che tutte le specie al suo interno. “Volevamo dare un'idea di ciò che rappresenta il Brasile e di quale sia la reale situazione dell'ambiente qui”, aggiunge la skateboarder. “Dobbiamo prenderci cura dell'ambiente non solo per questa generazione, ma anche per la prossima generazione. Dobbiamo prestare attenzione, perché la natura è vita. È impossibile vivere senza una buona conservazione dell’ambiente”.