Da sabato 28 dicembre il mondo della boxe ha un combattente in meno. Il pugile Paul Bamba è morto a 35 anni. A comunicarlo il suo manager Shaffer "Ne-Yo" Smith, noto cantante R&B, e la sua famiglia in un comunicato stampa in cui lo hanno ricordato come “Feroce ma sicuro di sé, con un'inarrestabile ambizione di raggiungere la grandezza. Ma più di ogni altra cosa, una persona straordinaria”. Le cause del decesso non sono ancora state rese note, anche se si parla di arresto cardiaco e i tabloid statunitensi parlano di una festa finita male.
Oltre al dolore per la perdita di un professionista c’è anche l’amarezza per il fatto che questa sia avvenuta nel periodo di massimo successo dopo le difficoltà, psicologiche ed economiche, affrontate da Bamba nel corso della sua vita. Il 21 dicembre era diventato campione mondiale nella Wba Gold nei 90 kg battendo il messicano Rogerio Medina Luna al Carteret Performing Arts Center in New Jersey. E con le 14 vittorie in un anno solare per KO aveva infranto il precedente record di 13 della leggenda del pugilato Mike Tyson. Il giorno di natale in un post Instagram, Mamba aveva esternato tutta la felicità per il suo 2024: “Quest'anno mi sono posto un obiettivo e l’ho raggiunto. Non era facile, ci sono stati molti ostacoli che ho dovuto superare. Sono fortunato ad avere la mia famiglia, la mia squadra e tutti i miei sostenitori lungo la strada. Detto questo, se hai quello che qualcuno potrebbe chiamare un ‘obiettivo stravagante’ vai a cercare di prenderlo”.
Chi era e come ha iniziato?
Bamba era nato a Rio Pedras a Porto Rico. Il suo percorso nel mondo del pugilato è stato atipico. Dopo essere entrato nel corpo dei marines degli Stati Uniti ha sofferto di disturbo da stress post traumatico a seguito di una missione in Iraq. Mentre viveva da senzatetto ha iniziato a vedere nella boxe un modo per riscattare la sua vita e ha iniziato ad allenarsi a New York nel Morris Park Boxing Club. Bamba ha sempre parlato chiaramente del suo percorso: “Questo sport mi ha salvato”, ripeteva ad ogni occasione. Gli inizi per lui sono stati duri perché svolgeva il ruolo di sparring partner per 10 dollari a round. Tutto cambia quando incontra due allenatori molto importanti: Aaron Davis e Bobby Miles. Grazie a loro inizia la sua carriera nel professionismo nel 2021. Nel suo curriculum c’è anche un match mai disputato contro il pugile inglese Tommy Fury nel 2022 alla Coca Cola Arena a Dubai. Bamba viveva ad Atlanta ed era il personal trainer del suo manager.
La sua fame di affermarsi lo aveva portato, dopo la vittoria del titolo una settimana fa, a lanciare la sfida a Jake Paul, lo youtuber e pugile statunitense che si è scontrato in diretta Netflix nel match milionario contro Tyson. “Jake parla tanto di voler diventare campione del mondo. Bene, io ho ciò che lui desidera: un vero titolo. Se è serio, può venire a prenderlo”. Queste parole di Bamba descrivono alla perfezione l’essenza della sua voglia di affermarsi nel pugilato che conta. Purtroppo la risposta di Paul, che sui social gli ha reso omaggio con un “Rip Paul Bamba”, non ha fatto in tempo ad arrivare.