Dopo una pausa natalizia dedicata al relax, Jannik Sinner è pronto a riprendere la racchetta in vista di una nuova stagione da numero uno. L’azzurro ha scelto di cominciare il 2025 direttamente agli Australian Open, senza passare da tornei di preparazione. Il 2 gennaio raggiungerà il suo coach Darren Cahill in Australia per gli ultimi allenamenti, mentre la sua prima uscita sarà il 7 gennaio in un match di esibizione contro Alexei Popyrin. Il 10 gennaio Sinner tornerà in campo per un’altra esibizione, questa volta contro un avversario ancora da definire. Entrambi gli appuntamenti rientrano nella "Opening Week", un evento che precede il primo Slam dell’anno e vede i migliori giocatori del circuito impegnati in partite di beneficenza. Per Sinner, la stagione inizia con il focus su continuità e leadership, pronto a dimostrare ancora una volta perché è l’uomo da battere nel circuito. E la pensa così anche il grande allenatore Vincenzo Santopadre: “Ho visto Sinner allenarsi a Dubai ed è uno spettacolo. Continua a investire su sé stesso, non ha mai smesso di farlo. Aggiunge di continuo nuovi particolari importanti al proprio gioco. Lo troverete migliorato è una questione di mentalità e la sua è forgiata nel minerale più duro che ci sia”. E per la classifica del 2025?
“Non vedo grandi cambiamenti. Sinner numero uno per la continuità, davanti ad Alcaraz che credo stia lavorando nella stessa direzione. Metto lo spagnolo al numero due ma più vicino a Sinner nel punteggio. Poi Zverev, Medvedev e al quinto posto Rublev perché mi piace, è un bravissimo ragazzo ed è di grande simpatia”, dice l'ex coach di Matteo Berrettini. E, proprio del tennista romano, ha parlato sulle pagine di TuttoSport: “Gli auguro il meglio prima di tutto. Se lo merita. In Davis è stato splendido. Resta un tennista da grandi prestazioni, se ne infila subito qualcuna ce lo ritroviamo come niente tra i primi cinque o venti. Continua a essere un vincente malgrado tutti i guai che gli sono capitati. Sul filo di lana trova spesso il modo per finire davanti, sono doti rare. Uno così può battere chiunque”. Poi un pensiero su Djokovic: “Credo che ci proverà. Non so quali risposte gli daranno il corpo e la mente. Il morso del cobra cela ancora e se non lo tieni a distanza rischi grosso”.