Pit Beirer, il capo del racing di KTM, ha usato una metafora decisamente forte visto il periodo: “Per noi il 20 dicembre è stato il vero Natale”. Parole che possono anche lasciare un po’ perplessi, ma che in effetti spiegano quanto l’esito dell’assemblea dei creditori di KTM abbia restituito speranza a un marchio che – adesso si può anche dire – rischiava di trasformarsi da grande realtà industriale a crack senza precedenti. Gli investitori, infatti, hanno in qualche modo scelto di dare fiducia al piano di ristrutturazione, riservandosi di valutare nuovamente la situazione generale tra 90 giorni. E in KTM, scusate il gioco di parole, si sono rimessi in moto. Tanto che nella metafora di Beirer sarebbe quasi da sostituire la parola “Natale” con “Pasqua”, visto che in quel 20 dicembre è di fatto partito un tentativo di resurrezione. Un tentativo in cui, c’è da dirlo, il primo a mettere la faccia sarà Stefan Pierer, che s’è dichiarato pronto a vendere immobili, terreni e proprietà personali attraverso una sua società proprio per rimediare nell’immediato i fondi che serviranno per ripartire.
“La cosa più importante – ha scritto su LinkedIn l’imprenditore austriaco - è salvare il maggior numero possibile di posti di lavoro”. È un mantra che risuona tra le mura della sede di Mattighofen, dove l'urgenza di trovare nuovi investitori e raggiungere accordi con i creditori è palpabile. “Desideriamo ringraziare i nostri dipendenti che continuano a lavorare per l'azienda nonostante le avversità” - ha aggiunto Pierer, sottolineando quanto il supporto della comunità KTM sia fondamentale in questa fase critica.
Il debito, è noto, si aggira intorno ai 2 miliardi di euro e c’è un magazzino stracolmo di 130.000 motociclette invendute. E poi c’è il tema MotoGP, che comunque costa qualcosa come 100 milioni di Euro l’anno. Il curatore fallimentare ha già detto che si potrà andare avanti, ma riducendo i costi. "Il fatto che un progetto premium come la MotoGP sia sotto pressione è del tutto giusto e normale” – ha detto Pit Beirer a Speedweek. Mentre sul fronte societario cominciano a vedersi segnali, visto che le quotazioni delle azioni di Pierer Mobility AG, la società madre di KTM, sono quasi, alimentando un clima di ottimismo. Inoltre, secondo quanto riferisce la stampa austriaca, tre investitori si sono affacciati con un pacchetto di 700 milioni di euro, mentre Bajaj Auto, azionista al 48%, si conferma un alleato cruciale nel piano di rilancio. E poi, appunto, c’è Pierer che sta dando il suo contributo personale, dando così anche un segnale molto importante ai sindacati e al governo austriaco, che chiedono un impegno attivo da parte della dirigenza.
A far alzare notevolmente il valore delle azioni potrebbe essere stata anche un’altra notizia che ha preso piede in questi giorni. E’ noto, infatti, che la leggenda della Formula1, Lewis Hamilton, ha avuto contatti proprio con KTM per provare a entrare in MotoGP con un suo team, ma il fatto che Hamilton sia un pilota sponsorizzato Monster e KTM sia, invece, legata a doppio filo con RedBull, aveva lasciato tutti molto freddi rispetto alla possibilità che la prospettiva si facesse concreta. Ora, invece, la testata SportBusiness ha riferito di un clamoroso colpo di scena: Lewis Hamilton e Monster stanno per separarsi dopo una collaborazione che va avanti dal 2017. Solo che il pilota inglese, sempre secondo quanto si legge su SportBusiness, non passerà a RedBull, ma a Celsius, che è un altro colosso delle bevande energetiche già legato all’altro pilota Ferrari, Charles Leclerc, e che vuole entrare a gamba tesa nel Motorsport (è già uno sponsor della Ferrari in F1 e il suo logo è presente su quasi tutte le auto del campionato Nascar).