Se la carriera sulle quattro ruote di Valentino Rossi è stata stupefacente fino alla scorsa stagione, nel 2024 prende una via ancora più professionale ed incredibile. Infatti, il quarantacinquenne sarà al volante della BMW M4 LMGT3 del Team WRT nel WEC, il campionato del mondo delle gare endurance. Il Dottore quindi tornerà in un mondiale, dopo l’addio alla MotoGP nel 2021, per andare alla conquista anche dei primati sulle quattro ruote. Abituato a stare da solo sulla moto, dal momento in cui Valentino ha debuttato al volante delle vetture a ruote coperte ha dovuto imparare a condividere l’abitacolo e a lavorare insieme ai suoi compagni di squadra. In Audi ha corso affiancato da Nico Muller e Frederic Vervisch, due dei piloti più concreti del panorama endurance, per poi spostarsi insieme al Team WRT, che l’ha accolto nella squadra rendendo il suo passaggio al motorsport con le auto più lineare possibile, in casa BMW. Due stagioni nel GT World Challenge lo hanno visto crescere, sbagliare, imparare e trovare il giusto equilibrio per poi fare questo importante salto nel mondiale all’alba del 2024.
Con BMW è salito in macchina insieme ad Augusto Farfus e a Maxime Martin, con cui è riuscito a conquistare un bel po’ di soddisfazioni, come l’iconica vittoria sul Misano World Circuit insieme al pilota belga che ritroverà con sé anche sulla griglia del WEC. I due che infatti lo accompagneranno in questa nuova avventura sono proprio Maxime Martin, pilota ufficiale BMW dal 2023 dopo un passato con Aston Martin, e Ahmad Al Harthy, uno dei piloti amatoriali che vanta più successi nelle varie categorie a ruote coperte. Ma perché il Team WRT ha scelto proprio loro due, un professionista e un amatore?
Maxime Martin è uno di quei piloti che non ha praticamente bisogno di presentazioni: pilota ufficiale BMW dal 2013 al 2017, poi parte della squadra di Aston Martin, con cui ha vinto la 24h di Le Mans nel 2020, per tornare alla casa di Monaco di Baviera lo scorso anno. Ha corso nel WEC, nel GT World Challenge, e nella maggior parte dei campionati nazionali a ruote coperte per affermarsi come uno dei piloti più interessanti della sua categoria. La cosa più importante poi, è che lui e Valentino già possono raccontare di una stagione sensazionale: i due hanno corso insieme nel 2023 nel GT World Challenge, sia nella parte sprint che in quella endurance, portandosi a casa anche diverse soddisfazioni. Dietro all’incredibile performance del Dottore a Misano c’era anche il contributo di Maxime, che ha dimostrato di essere il giusto match per pilota di Tavullia una volta tirata giù la visiera ma anche fuori dalla pista. Insieme a Martin inoltre Valentino correrà anche nel GT World Challenge endurance, dove si aggiungerà Raffaele Marciello, che ci ha raccontato della sua carriera e di tutto quello che pensa del Dottore a inizio 2024, e sprint in occasione delle tappe di Brands Hatch e di Misano (le uniche due che non sono concomitanti ai suoi impegni nel mondiale).
Ahmad Al Harthy invece con Valentino non ci ha mai corso, ma nella sua carriera ha dimostrato in più occasioni il suo talento e le sue potenzialità. Originario dell’Oman, Ahmad ha iniziato a correre relativamente tardi, nel 2006 a 25 anni, come pilota amatore ed è riuscito in poco tempo a scalare i vari campionati. Nel 2017 ha vinto il campionato del Blancpain Endurance Cup (ovvero il GTWC, che al tempo aveva una diversa denominazione) in classe Pro-Am e lo scorso anno ha partecipato per la prima volta alla 24h di Le Mans, concludendola al quinto posto al volante della Aston Martin di ORT by TF Sport, team con cui ha sempre collaborato.
La scelta di questi due piloti, oltre ovviamente alle prestazioni e a tutto quello che possono portare al team, dipende anche da una delle regolamentazioni più importanti del mondo delle ruote coperte: la classificazione delle licenze dei piloti della FIA. Infatti, per correre in questi campionati, i piloti devono fare richiesta alla Federazione della categorizzazione della propria licenza pagando circa 200 euro per la pratica. La FIA divide i piloti in quattro categorie: Bronze, Silver, Gold e Platinum (dagli amatori ai professionisti). Ciò serve per andare a comporre equipaggi equi e adatti alla categoria alla quale ci si vuole iscrivere e si basa su vari fattori predeterminati dalla Federazione, come l’età del pilota, la quantità di gare svolte e la tipologia di tali, i campionati vinti, le prestazioni dimostrate, ecc…
Nel WEC la categoria GT3 impone di avere al volante un pilota Bronze, quindi un pilota amatoriale con relativamente poca esperienza, uno Silver e uno professionista (quindi un Gold o un Platinum) per andare a formare degli equipaggi equi e competitivi allo stesso livello. Durante le gare ogni categorizzazione ha un tempo imposto di guida, delle sessioni dedicate, da cui derivano le strategie e la costruzione della gara. Ad esempio, a prendere parte alle sessioni di qualifica nel WEC sono sempre i piloti Bronze, che poi inizieranno di conseguenza la gara. I gold e platinum invece solitamente scendono in pista durante le ultime fasi della gara o nei momenti più concitati, per cercare di guadagnare più terreno possibile. È quindi fondamentale conoscere questa regola per andare a capire al meglio quello che succede nelle gare della categoria.
Nel nostro caso Ahmad Al Harthy è il Bronze della vettura 46 del Team WRT, mentre Maxime Martin è il Platinum, visto il proprio palmares nel motorsport; di conseguenza, Valentino Rossi ha una licenza di categoria Silver, ottenuta date le sue prestazioni una volta al volante di una vettura GT, e che andrà a ricoprire il ruolo di “collante” tra i suoi compagni di squadra. Diventa ancora più importante quindi il suo 2024 e con la stagione ormai alle porte, con la prima gara in Qatar che prenderà il via il 2 Marzo, era necessario precisare le scelte del Team WRT. Insieme a Martin ed Al Harthy Valentino avrà una grande responsabilità ma i presupposti per portarla al termine nel modo migliore ci sono tutti quanti.