Manca davvero poco all’inizio della stagione 2024 del World Endurance Championship, il mondiale dedicato alle gare di durata, con i test pre stagionali previsti per la fine di Febbraio prima della tanto attesa 1812km del Qatar. Prima però di osservare come la griglia si adatterà alle new entry, ai tracciati che faranno il loro debutto nel calendario e ai rivali che si aggiungono, bisogna fare un passo indietro e ricapitolare tutto quello che c’è da tenere a mente. Una categoria in meno, un po’ di vetture in più in entrambe le classi e tanta competizione: il 2024 sarà un anno davvero importante per il WEC. La scorsa stagione ha segnato l’inizio di una nuova era, del capitolo più fortuito del campionato fino ad ora, accogliendo moltissimi nuovi appassionati e qualche casa costruttrice in più, come Ferrari, Porsche e Cadillac. La 24h di Le Mans è stata seguita da milioni di persone e la vittoria della 499P con Alessandro Pier Guidi, James Calado e Antonio Giovinazzi ha incantato tutti quelli che ancora non avevano ceduto al fascino irresistibile del mondo endurance. Insomma, nel 2023 il WEC doveva seminare e, nonostante ci voglia ancora un po’ di tempo prima di capire se il raccolto sarà davvero proficuo, i primi segnali di riscontro non sono stati affatto male.
Il 2024 deve essere una conferma: chi si è appassionato deve continuare a sentirsi affascinato dalla disciplina, chi ha investito credendo nel grande progetto della FIA e dell’Automobile Club de l’Ouest deve continuare a farlo e, soprattutto, tutti i team e i piloti coinvolti devono ritrovare la loro perfetta dimensione per mantenere alto il livello. Si prospetta quindi una grande stagione, di quelle di cui non bisogna perdersi nemmeno un secondo, con Toyota Gazoo Racing che deve difendere il titolo mondiale da una Ferrari che non solo conferma i suoi due equipaggi, ma che in AF Corse ha trovato l’occasione di schierarne un altro ancora, e con le squadre della categoria GT3 che devono imparare ad adattarsi al nuovo regolamento. I nomi dei piloti sull’entry list fanno già sognare tra Robert Kubica finalmente al volante di una Ferrari al debutto importante di Valentino Rossi con BMW, passando da Jenson Button, Antonio Fuoco e tutta la compagine della Ferrari, e dagli ex Formula 1 Nyck De Vries e Mick Schumacher.
Toyota arriva con la coppa in mano, ma c’è Ferrari pronta a togliergliela
Se c’è qualcuno che deve dare conferma del proprio potenziale, quel qualcuno è sicuramente Toyota Gazoo Racing che, nonostante lo scorso anno si sia riuscita a portare a casa il titolo mondiale senza troppi problemi, deve prevedere un 2024 di fuoco con Ferrari pronta all’arrembaggio e una competizione ancora più elevata in generale in classe Hypercar. La squadra giapponese ha apportato giusto qualche piccola modifica ai suoi equipaggi, con ancora Sebastien Buemi, Brendon Hartley e Ryo Hirakawa al volante della numero 8 e Kamui Kobayashi insieme a Mike Conway sulla numero 7. La novità è proprio nell’equipaggio di quest’ultima che accoglierà Nyck De Vries nell’abitacolo, un pilota davvero apprezzato nelle categorie endurance, dove ha corso prima della parentesi sfortunata in Formula 1, e che è attesissimo al volante della vettura attuale regina del campionato.
Ferrari però risponde con la conferma dei due equipaggi formati da Alessandro Pier Guidi, James Calado e Antonio Giovinazzi sulla 51, e Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen sulla 50, che durante il 2023 si sono spartiti pole positions, podi, e la prima fila tutta rossa alla 24h di Le Mans, e con l’aggiunta di una terza 499P, non ufficiale ma sempre supportata da AF Corse. La numero 83 vedrà schierati Robert Kubica, che finalmente corona il suo sogno rosso, il giovane ma apprezzatissimo Robert Shwartzman e l’ultimo acquisto del roster Ferrari Yifei Ye, fino a qualche mese fa pilota ufficiale Porsche che ha ben impressionato tutti gli appassionati del WEC in Bahrain al volante della Hertz Team JOTA. Quasi un all star team per il Cavallino Rampante che quest’anno è ben determinato, sotto la direzione di Antonello Coletta, a portarsi a casa il titolo mondiale.
Saranno quattro i nuovi costruttori ad entrare nel WEC in Qatar, tutti quanti con dei programmi da pelle d’oca per i piloti scelti e le vetture presentate. Dalla Francia ritorna nella classe regina Alpine, dopo aver fatto un passo indietro nel 2023 per poter preparare il suo prototipo al meglio, con la A424 che vedrà al volante l’attesissimo Mick Schumacher dopo il suo anno di stop dalla Formula 1 in attesa dell’eventuale sedile di Lewis Hamilton nel 2025 insieme agli altri cinque validissimi piloti che la porteranno in pista, Vaxiviere, Chatin, Habsburg, Lapierre e Milesi. BMW invece schiererà due equipaggi incredibili sulle due M Hybrid, con Dries Vanthoor, Raffaele Marciello e Marco Wittmann sulla 15, e Sheldon Van Der Linde, Robin Frijns e René Rast sulla 20, per andare a cercare la prestazione che un po’ è mancata nell’IMSA, il campionato endurance a stelle e strisce dove il prototipo ha già corso nel 2023.
C’è anche Isotta Fraschini poi, scritta nell’entry list con quasi timore per via della storia infinita che ha provato a raccontare in questi anni. Infatti la scuderia italiana ci ha provato più volte a farsi inserire nel campionato senza riuscirci, fino a che lo scorso anno la richiesta è stata accettata e quindi la Tipo 6-C è venuta alla luce, collezionando parecchi chilometri in vari circuiti per i test e tanto tifo da parte degli italiani che adesso attendono incuriositi la prestazione di uno dei brand italiani per eccellenza. L’Italia non manca in griglia quindi se a Ferrari e ad Isotta Fraschini aggiungiamo anche Lamborghini, al via del WEC con Mirko Bortolotti, Edoardo Mortara e Daniil Kvyat (un equipaggio praticamente al 100% italiano) e con gli occhi sognanti di tutti i fan del brand. La SC63 però arriva con un grande punto di domanda su di sé, date le voci di corridoio che raccontano di test poco concludenti e con tanti problemi ancora da risolvere. Sarà allora una doppia sfida quella della casa di Sant’Agata Bolognese, che si ritroverà a dover tenere alto il proprio nome ma anche a dover capire tutte le dinamiche di una categoria tanto magnifica quanto complicata come quella delle Hypercar.
Nuovi orizzonti e nuovi circuiti
Alcune delle novità più interessanti sono sicuramente scritte nel calendario: tra il debutto del Qatar e di Imola e il ritorno di Interlagos il WEC ha forse uno degli itinerari più belli di tutte le categorie mondiali. Con il via della stagione e i test pre stagionali, che nel mondiale endurance si indicano come “prologo”, sul circuito di Losail, in Qatar, si fa già un salto nel vuoto: nessuno ci ha mai corso e quindi non si sa che cosa effettivamente potremmo aspettarci. Stesso discorso vale per la seconda tappa del campionato, la 6h di Imola che andrà in scena a fine aprile: l’Italia accoglie ancora il WEC ma lontano da dove l’ha sempre fatto visti i lavori di ristrutturazione all’Autodromo di Monza. Sarà il circuito sul Santerno ad ospitare il grande paddock del mondiale endurance ed è inutile dire quanto l’attesa sia alle stelle. Prima della 24h di Le Mans ci sarà la 6h di Spa Francorchamps mentre subito dopo la 6h di San Paolo in Brasile sull’iconico circuito di Interlagos che per anni ha visto alcune delle gare più spettacolari del WEC. Ritorna anche la Lone Star Le Mans, sul tracciato del COTA in Texas, che farà da chiudifila insieme alla 6h del Fuji. Finale di stagione, come sempre, sarà la 8h del Bahrain dove, ci auguriamo tutti quanti, vedremo tutti i titoli ancora da assegnare.
Il WEC trova anche il suo dottore: è tempo del debutto di Valentino Rossi
Dopo degli anni pieni di soddisfazioni in vari campionati a ruote coperte è arrivato il momento per il pluricampione di MotoGP di fare lo step importante, il famigerato salto di categoria: e WEC sia! Al volante della BMW M4 LMGT3 numero 46 ci sarà proprio Valentino Rossi, al via di una delle sue avventure più importanti. Insieme a lui ci saranno l’espertissimo Maxime Martin e il pilota amatore Ahmad Al Harthy per completare uno degli equipaggi più interessanti della categoria. Sarà un anno importante per il dottore, perché dovrà dimostrare di essere all’altezza di un mondiale (per quanto faccia strano raccontare così uno che il mondiale sulle due ruote l’ha dominato in lungo e in largo) magari sognando l’Hypercar nel 2025, visto il doppio impegno di BMW in entrambe le classi.
Ciao ciao LMP2, addio GTE, per fare spazio alle GT3
Si tratta anche una stagione di grandi cambiamenti a livello regolamentare per il WEC. Dicono arrivederci i prototipi LMP2, che in questi anni hanno dato spettacolo e tante emozioni agli appassionati di endurance, per fare più spazio alle nuove Hypercar che sono sempre di più fino alla 24h di Le Mans, dove verranno invitate per correre ugualmente. Sarà la European Le Mans Series ad ospitarle ancora, diventando sempre di più una sorta di Formula 2 per il WEC, in attesa della nuova generazione. Stesso discorso vale per le vetture GTE, che però dicono addio al mondo endurance per lasciare spazio alla loro versione più semplice ma più veloce, le GT3. Di diverso tra le due versioni delle Gran Turismo ci sono delle piccolezze a livello tecnico ed aerodinamico ma la capacità di far divertire piloti e spettatori è pressoché identica e infatti le case costruttrici ad aver aderito al programma sono parecchie: alla conferma di Ferrari, Porsche, Corvette e Aston Martin si aggiungono Lexus, Ford, BMW, McLaren e Lamborghini per una griglia letteralmente da sogno.
Insomma, la posta in gioco questa volta è davvero tanta e il 2024 diventa sempre più interessante per chi di WEC scriverebbe libri e guarderebbe film: dovrà però essere l’anno delle conferme, della costanza e della perseveranza per inaugurare quella che sembra essere l’era d’oro del mondiale endurance e che merita di raccontare le storie più emozionanti della categoria.