L’unico motivo di gioia per Aprilia dopo il GP d’Argentina? Ai Ogura e la gara chiusa all’ottavo posto con una gran rimonta dal rookie giapponese del team Trackhouse dopo la tristezza per l’infortunio rimediato da Lorenzo Savadori e dell’errore commesso in partenza da Marco Bezzecchi. Solo che pure quella gioia lì è durata pochissimo, perché appena pochi minuti fa è arrivata la notizia che nessuno poteva aspettarsi: Ai Ogura è stato squalificato. “Versione software non omologata dell'unità di controllo elettronico fornita da Magneti Marelli” – recita freddamente il comunicato diffuso dai canali ufficiali della MotoGP.

E’ stato riscontrato – specificano dallo Steward Panel – che durante il Gran Premio YPF Energia d’Argentina si stava utilizzando una versione software non omologata (V21 b102) e che non era stata approvata Questo contravviene all'Articolo 2.4.3.5.3 Unità di Controllo Elettronico e Unità di Misurazione Inerziale del Regolamento del Campionato del Mondo FIM Grand Prix e quindi si impone una squalifica”.
Per Ogura e il Team Trackhouse Aprilia, quindi, ottavo posto cancellato e zero punti raccolti invece degli otto conquistati in pista, con la classifica che vede così salire Pedro Acosta in ottava posizione, seguito da Joan Mir e Luca Marini. Per Aprilia, dopo la giornata terribile, resta la misera consolazione di almeno un punto conquistato da Raul Fernandez che, proprio per effetto della squalifica rimediata da Ogura, sale così in quindicesima posizione.
Per ora dal Team Trackhouse non sono arrivati commenti o spiegazioni sull’accaduto, ma la squadra americana avrà comunque la possibilità di presentare un ricorso per opporsi alle decisione dello Steward Panel entro sessanta giorni, anche se dal paddock di Termas de Rio Hondo lasciano intendere che si accetterà il provvedimento senza fare appello. Bisognerà capire anche insieme a Aprilia, piuttosto, cosa può essere successo, visto che è comunque da escludere l’ipotesi che qualcuno abbia voluto volontariamente provarci per fornire un vantaggio al pilota giapponese attraverso l’utilizzo di un dispositivo non ammesso dal regolamento.
