Marc Marquez doveva essere la terza forza del GP in Austria, specialmente dopo l’ottima qualifica (terzo posto in griglia) e una Sprint in cui la velocità prima della caduta c’era. Invece lo spagnolo parte senza aver ingaggiato l’abbassatore anteriore, finisce risucchiato in mezzo al gruppo e si ritrova tredicesimo dopo la prima curva. Da qui una bella rimonta che, però, si ferma a sei secondi e mezzo da Enea Bastianini, terzo sul podio dietro a Martín e Bagnaia.
È stato lo stesso Marc a spiegare quello che abbiamo visto da fuori in quei minuti ancora più tesi del solito: “C’è stato un problema tecnico con lo pneumatico”, ci ha detto dopo la gara. “Perché controllando la pressione durante il montaggio della gomma ci siamo accorti che si era rotta una valvola e i meccanici sono dovuti correre in Michelin per sostituirla, ma abbiamo perso la temperatura e io durante il giro di allineamento ero più concentrato a scaldare la gomma che a prepararmi per la partenza. Non ho agganciato bene l’abbassatore ed è colpa mia, anche se tutto è una conseguenza del caos che si è creato… non l’ho inserito bene e alla prima curva ho sperato soltanto di perdere meno posizioni possibili”.
Curiosamente, Pecco Bagnaia aggiunge un bel pezzo a questa storia. Siamo nel retropodio, quando i primi tre - riprendendo un momento inventato in Formula 1 - commentano gli highlights della gara prima di essere premiati davanti alla loro gente: “Non ha ingaggiato il device”, si dicono tra di loro, che stanno vedendo le immagini per la prima volta. “Anche io ho avuto tanti problemi qui, è difficile”, dice Bagnaia. Mezz’ora più tardi quindi facciamo la nostra domanda al diretto interessato: perché su questa pista innescare l’abbassatore è più difficile di altrove? Lui, rispondendo, aggiunge l’ennesima variabile alla lista di cose che possono andare male prima e durante un Gran Premio: “Qui monti sospensioni più dure, quindi devi essere più aggressivo a dare la pinzata ma anche morbido quando rilasci i freni, non è semplicissimo. Ieri prima della Sprint ho fatto tre volte questa procedura perché non riuscivo a ingaggiarlo, oggi l’ho dovuto fare due volte. È un momento spaventoso, perché sai di non avere tempo. Jorge lo fa sempre dalla sua casella in griglia (non prima nei metri per arrivarci, ndr.) e io ogni volta mi spavento per lui! Ma questo weekend è stato molto difficile, in Silverstone invece è stato più semplice”.