Guardando a Marc Marquez e ai tempi di Sepang e leggendo le dichiarazioni dei piloti viene quasi in mente il dialogo di Tre uomini e una gamba: "Quindi ti sposi?, chiede Marina Massironi a Giacomo Poretti. "Sì, ma... niente di serio”.
Perché tutti minimizzano, dicono che sono solo test, che i tempi non contano... però poi tutti a vedere le classifiche. Forse ci sono piloti che si nascondono, sperando in una sorta di strategia della sorpresa? Molto difficile, piuttosto ci sono piloti che stanno lavorando bene (e fare il tempo in questo sport non è certo un dettaglio secondario) e altri che faticano.
Tra questi spicca senza dubbio lui, Marc Marquez. Molti lo attendono perché le gare senza di lui sono un'altra cosa, altri lo attendono per vederlo fallire... quello che è certo che non erano in molti ad aspettarsi risultati simili e, soprattutto, quasi nessuno era pronto a vederlo dietro al suo compagno di squadra.
Davvero dopo gli incidenti del 2020 e le cadute dell'anno scorso non è più lui? La Honda non era così male? Macché. Le cose non sono così complesse in realtà e a spiegarle ci si è messo anche il fratello Alex: "Ho potuto seguire Marc in una sessione di test, ma io avevo una gomma nuova e lui una usata, quindi c'è una grande differenza. Mi ricorda come guidavo io l'anno scorso. Anche per me, dopo tre anni alla Honda, è stato difficile cambiare, immaginate lui dopo undici anni. È anche vero che quando ha fatto la simulazione della Sprint il ritmo c'era. Gli manca ancora qualcosa, certo, ma ha il ritmo. Inoltre, i piloti Ducati sono venuti a girare qui a novembre, quindi è un circuito più familiare ed è un bel vantaggio se lo hai fresco nella memoria e nelle sensazioni".
Anche dal team Gresini arriva una sorta di difesa d'ufficio di Marc Marquez e delle sue prestazioni non eccqellenti, sottolineando proprio le differenze che ci sono nella guida delle due moto: "Cambia come affrontare la frenata. Perché alla Honda sappiamo che è tutta una questione di frenata. Qui si frena tardi, ma in modo diverso. Lì doveva entrare in curva, inclinare la moto e frenare con una sbandata. Qui si frena di più con entrambe le ruote dritte, senza cercare di sbandare troppo dietro. E con l'acceleratore devi essere più paziente, in un certo senso; con la Honda devi essere più aggressivo".
Tutto vero, non abbiamo motivo di dubitare di queste affermazioni, ma non dimentichiamo che a Valencia Marc era andato molto forte, facendo proprio pensare che, invece, si sarebbe adattato in fretta. Con tutte le probabiltià sarà solo una questione di tempo, si tratta piuttosto di capire quanto.