A Davide Brivio c’avevano pensato tutti. C’aveva pensato Honda, per provare a raddrizzare le cose e magari rimpiazzare un Alberto Puig sempre più isolato in HRC e c’aveva pensato Yamaha, per cercare di tornare agli anni gloriosi con Valentino Rossi. Ma il brianzolo era sempre rimasto freddo, pronto a difendere la scelta dell’avventura in Formula1 con Alpine, pur ribadendo che forse un giorno la MotoGP sarebbe tornata a essere il suo mondo. Quel giorno, adesso, è arrivato. Ma la porta scelta per tornare non è quella che tutti potevano aspettarsi e non c’entra nemmeno Valentino Rossi, come invece in molti avevano più volte ipotizzato.
Davide Brivio ha scelto Aprilia. Non quella tutta nera, ma quella in livrea USA del Team Trackhouse. Carlo Pernat, in una recente intervista proprio su MOW, l’aveva detto: “Questi di Trackhouse non scherzano, hanno grandissime ambizioni e hanno pure un sacco di soldi veri per realizzare ogni desiderio”. Nessuno, però, si aspettava che il desiderio principale fosse l’uomo dei sogni in MotoGP: Davide Brivio. E forse neanche il patron della squadra, Justin Marks, quando l’ha chiamato per la prima volta, credeva che Brivio potesse essere realmente interessato. Lo era. Come lo è stato sempre davanti a tutte quelle sfide in cui rotta e strategia sono ancora da tracciare. Non sarà team manager, ma team principal. Significa, di fatto, che tutto dipenderà da lui e che sarà lui l’anello di congiunzione con Aprilia e con il CEO Massimo Rivola. E la cosa, pensandola in ottica futura, potrebbe farsi ancora più interessante. Anche perché, stando a quello che si dice nel paddock, Rivola ha giocato un ruolo chiave nell’operazione che ha portato l’ultravincente manager italiano nella squadra americana.
L’annuncio del colpaccio di Trackhouse è arrivato questa mattina all’alba, proprio nel bel mezzo del terzo e ultimo giorno di test della MotoGP a Sepang, con Brivio che non ha ancora rilasciato dichiarazioni fiume, limitandosi alle poche righe diffuse insieme a un comunicato stampa: “È successo tutto molto velocemente negli ultimi giorni dopo che Justin mi ha chiesto se avrei supportato Trackhouse nella sfida della MotoGP. È emozionante far parte di questo nuovo progetto e non vedo l'ora di conoscere meglio Trackhouse e vedere cosa possiamo portare alla MotoGP dalla visione di successo e dall'esperienza che questa azienda ha da altri sport e ambienti. Potrebbe essere una fantastica combinazione di due mondi”. Due mondi e una grande esperienza, portata, appunto, da un Brivio che sarà al lavoro già dai test del Qatar e che potrebbe aver già mosso i primi passi sul mercato. Non è così scontato, infatti, che Miguel Oliveira e Raul Fernandez saranno i due piloti di Aprilia Trackhouse anche nella prossima stagione e Aprilia sarà, verosimilmente, il marchio con più selle libere alla fine del 2024.
Ecco perché anche il patron di Trackhouse, Justin Marks, ha già parlato in ottica futura, al di là del lavoro da svolgere in pista. “È incredibile – ha concluso - avere qualcuno del calibro e dell’esperienza di Davide alla guida del team Trackhouse Racing MotoGP. Tutti noi in azienda siamo colpiti dal suo impegno. Dal momento in cui ho incontrato Davide, sapevo che si sarebbe inserito perfettamente nella cultura Trackhouse. So che ci porterà a grandi cose dentro e fuori dalla pista”.