Si, Hamilton correrà per la Ferrari a partire dal 2025. Lasciata però alle spalle la notizia sportiva dell’anno e l’esplosione dello spettro delle emozioni dei tifosi, resta da chiedersi come sarà la vita da separati in casa per la Mercedes e la scuderia di Maranello in questa stagione 2024 ancora sui nastri di partenza, ma che già promette scintille. Se da un lato entrambi i team si troveranno nella stessa situazione, cioè gestire due piloti che a fine stagione andranno via, dall’altro saranno proprio Sir Lewis e “Chili” a dover gestire due momenti della propria carriera ben diversi.
In casi come questi la prassi all’interno dei team di Formula 1 prevede che il pilota uscente venga escluso dalle riunioni tecniche per il futuro sviluppo della vettura per evitare di fornire informazioni importanti agli avversari per gli anni a venire. Anche sul piano pragmatico, per quanto riguarda le strategie in gara e i pacchetti di aggiornamento della monoposto, è naturale che le scuderie prediligano l’altro pilota (sarebbe da schiocchi puntare alla vittoria con un pilota ormai fuori dal progetto). Quindi nella maggior parte dei casi vige un clima di alienazione, che anche il più onesto dei piloti, votato alla causa della scuderia, vive come una fase di transizione verso nuovi obiettivi e stimoli.
Come detto, però, le situazioni di Hamilton in Mercedes e Sainz in Ferrari son ben diverse. Il primo, infatti, è la stella di questo sport, il bambino di origini modeste, bullizzato e divenuto sette volte campione del mondo, impegnato in cause nobili, uomo immagine del mondo della moda. Inoltre, il suo arrivo in Ferrari porrà fine al binomio più vincente della Formula1, che al momento vanta ottantadue podi e sei mondiali. Una personalità certo non semplice da mettere da parte e che è difficile immaginare trattato da estraneo in una scuderia nella quale è cresciuto e fatto la storia. Si dice, pur senza conferme, che il pilota inglese abbia scelto di lasciare il team di Brackley alla ricerca di nuovi stimoli dopo due stagioni deludenti, terminate con zero vittorie, e una W15 (che sarà presentata ufficialmente il 14 febbraio) non soddisfacente già dalle prime prove al simulatore. Se così fosse tutte le responsabilità per lo sviluppo adeguato della monoposto ricadranno sul giovane Russell, che seppur promettente è stato spesso messo in ombra dal compagno di squadra nelle scorse stagioni. Quel che è certo è che Hamilton proverà a godersi quest’ultimo tango in Mercedes fino alla fine, non deludendo i tifosi delle frecce d’argento e contribuendo ai successi della squadra quando possibile. È facile, però, pensare al pilota inglese desideroso di lasciarsi velocemente alle spalle i ventiquattro Gran Premi che lo separano dal coronamento di un sogno d’infanzia, correre per la macchina Rossa per cui tutti tifano anche se dicono di no, nel caso in cui l’imminente stagione dovesse rivelarsi difficile come le precedenti per la Mercedes.
Discorso completamente diverso per Carlos Sainz. Lo spagnolo durante i tre anni da ferrarista non è mai riuscito a far accendere la passione dei “Tifosi”, nonostante siano state proprio sue l’incredibile pole position a Monza e l’ultima, nonché unica, vittoria del Cavallino nella passata stagione. Al netto di alcuni screzi e malumori in seguito a ordini di scuderia poco graditi o strategie che avrebbero preferito Leclerc, di certo non si può negare che sia un pilota brillante e costante, perciò degno di stima. A fare da barometro per quella che potrà essere l’atmosfera all’interno del suo box durante l’imminente stagione è il silenzio assordante da parte della Ferrari sul suo conto, che al contrario di quanto fatto da Mercedes, ha preferito celebrare l’arrivo del baronetto inglese piuttosto che congedare con gratitudine il proprio pilota. Sainz nel suo comunicato dal tono deluso si è detto pronto a dare il massimo in questa sua ultima stagione con la Ferrari e non potrà essere altrimenti. Il madrileno, infatti, al contrario di Hamilton non ha garanzie per il futuro, salvo accordi non resi noti (pare abbia già avuto contatti con Audi che sarà presente in Formula 1 a partire dal 2026), e sarà costretto a battersi per ogni singola posizione in gara nel tentativo di assicurarsi un posto in griglia anche per i prossimi campionati. Non è da escludere, pertanto, che nel caso la SF-24 dovesse essere competitiva Sainz farà gara a sé, mosso da un sentimento di rivalsa per il trattamento ricevuto e con la voglia di dimostrare che a Maranello hanno scelto di puntare sul cavallo sbagliato. In questo caso, però, più che da ordini di scuderia, verrà rallentato da eventuali clausole contrattuali o molto più probabilmente da “inconvenienti tecnici” (come nel caso di Hamilton anche Sainz non parteciperà alle riunioni tecniche del team e avrà a disposizione un pacchetto di aggiornamenti limitato).
Grazie a questa mossa (il tempo dirà se vincente) di mercato della Ferrari, tutto il mondo dei motori è in trepidazione per la stagione 2025. Non si attende di vedere altro che Hamilton in tuta rossa mentre testa la sua Ferrari sulla pista di Fiorano. In mezzo però, c’è l’imminente stagione il cui via scatterà in Bahrein il due marzo e che, date le premesse tecniche e quanto detto fin ora, sarà senza dubbio ad alta intensità.