Da Marco Bezzecchi ormai ci aspettiamo tanto. Le vittorie, lo show, le battute. Eppure, in questo inizio di MotoGP 2024, a mancare è stato proprio lui; non un predestinato ma uno "normale" (si fa per dire, ovviamente) che però arriva in MotoGP pur non avendo collezionato titoli nelle serie minori. Anzi, è proprio in MotoGP che ha raccolto i risultati migliori, in un crescendo che lo ha visto sempre più protagonista. Come dimenticare la prima vittoria del team VR46 in Argentina l'anno scorso? Prima vittoria arrivata dopo un terzo posto a Portimao e un secondo nella Sprint sempre in Argentina. Sembrano passate almeno un paio di stagioni. Da questo primo turno di gare torna a casa con due miseri punticini: peggio di lui con la Ducati (che poi è la moto campione del mondo dell'anno scorso) ha fatto solo Franco Morbidelli, che a causa dell'incidente di gennaio a Portimao non ha praticamente mai girato con la Desmosedici.
Saranno i riccioli che escono da sotto il cappello e la parlata riminese, ma al Bez è davvero difficile non volergli subito bene. Quali siano stati i problemi, poi, lo spiega lui stesso nel proprio diario: "Che il primo week end di gare sarebbe stato tosto lo abbiamo capito dai test invernali. Sia in Malesia che in Qatar nei test avevo fatto tanta fatica ad adattarmi alla nuova moto. Una moto più potente ma meno guidabile rispetto alla GP22.
Non riesco per poco ad accedere diretto in Q1 e in Q2 non riesco a far meglio di un P15. So che partire così in fondo poi è davvero dura risalire. Nella Sprint faccio fatica ma raccolgo dati per la gara della domenica. Nel warm up troviamo una nuova soluzione che mi fa guidare molto bene, sono molto contento. In gara però di nuovo fatico tantissimo. Fin dalle prime curve non sentivo il davanti, ho dovuto rallentare in ingresso curva e in poche tornate ho finito la gomma dietro. Ad 11 giri dalla fine, quindi praticamente a metà gara, ho messo la Mappa C che è la mappa con minore potenza.
La sensazione è quella di esser in sella ad un cavallo selvaggio, un po’ scorbutico ma prima o poi riusciremo a domarlo. Di sicuro non molliamo, c’è tanto lavoro da fare ma non vediamo l’ora di tornare competitivi". Averlo lì tra gli altri è fondamentale per lo spettacolo. Senza il GP d'Argentina a dargli la carica giusta, forse occorrerà aspettare Le Mans per vederlo di nuovo velocissimo. Lì, dove ha vinto con grande autorità, Bezzecchi potrebbe ritrovare quella fiducia nella moto che lo scorso anno lo ha portato così distante. L'idea ovviamente è che ci riesca anche prima.