La MotoGP 2024 è ripartita. Dal Qatar, come di consueto, anche se una stagione come questa di consueto ha ben poco. Marc Marquez corre con una Ducati privata, l’ultimo arrivato, Pedro Acosta, sembra destinato a prendersi tutto per anni e Francesco Bagnaia non si schioda dal primo posto in campionato. Tutto succede mentre Dorna fa l’impossibile per aumentare il pubblico della MotoGP, cosa che in un modo o nell’altro sta per succedere. Perché più delle parate attorno al circuito e le sigle con i piloti a braccia incrociate, la gente vuole vedere lo spettacolo. Il sangue, l’incertezza. Per questo, dopo il GP del Qatar, siamo rimasti sorpresi dal fatto che la regia internazionale non si sia soffermata neanche per un momento con una soggettiva su Marc Marquez, che la sua gara l’ha corsa per buona parte del tempo con la tuta aperta fino allo sterno.
Considerando quanto è accaduto in passato con Fabio Quartararo (Barcellona 2021) e Jorge Martín (India 2023) la cosa sarebbe stata sicuramente motivo di dibattito. Il francese per esempio, che corse gli ultimi giri con la tuta aperta, venne penalizzato, mentre Jorge - che questa cosa se la ricordava bene - è stato abbastanza svelto da richiudere la cerniera nel giro di un paio di curve. In entrambi i casi, a produrre la tuta è stata la veneta Alpinestars, che dopo l’incidente di Fabio Quartararo ha lavorato a una chiusura decisamente più sicura.
Perché continuiamo a vedere piloti con la tuta aperta?
La risposta è semplice: il sistema pensato da Alpinestars è come una cassaforte di massima sicurezza, funziona solo finché ti ricordi di chiuderla come andrebbe fatto. Per rendere pressoché impossibile che la tuta si apra accidentalmente infatti, ad Asolo hanno pensato a un sistema inedito. Tiri su la cerniera e chiudi un primo velcro. A questo punto posizioni la cerniera in un binario apposito proprio per contenere la cerniera, che è bloccata sia meccanicamente che dal velcro stesso, e poi chiudi un secondo strato. Jorge Martín, con il caldo e la pressione dell’India, dev’essersi dimenticato qualche passaggio. E Marc Marquez? A spiegarcelo, indirettamente ma neanche troppo, ci ha pensato il pilota stesso, a cui tuttavia Dorna, le televisioni e la stampa non hanno fatto notare la cosa.
Nelle storie di Marc Marquez è tutto spiegato per bene e no, non è colpa di Alpinestars
Stamattina l’8 volte campione del mondo pubblica due immagini: la prima è un incontro a Madrid, pensato per i fan, all’interno di uno store Alpinestars. La seconda, a stretto giro, è una foto ripresa dall’account ufficiale MotoGP in cui vediamo Marc Marquez pochi istanti prima dello spegnimento del semaforo. È un’immagine piuttosto rara, perché normalmente i fotografi lavorano in griglia nei minuti precedenti alla partenza e successivamente vanno a posizionarsi nelle curve più interessanti: la prima, per prendere i piloti al via, oppure una in cui sono convinti di vedere sorpassi, cadute o salvataggi. Il GP del Qatar però è particolare: la prima procedura di partenza infatti viene interrotta da Raul Fernandez che alza un braccio per problemi alla sua Aprilia, il tutto mentre proprio Marc Marquez sembra avere problemi con l’abbassatole anteriore. A questo punto la Direzione Gara toglie un giro e si riparte. Nella prima partenza Marc ha la tuta chiusa perfettamente, nella seconda (pubblicata da lui, per l’appunto) la linguetta superiore sta già sventolando. Con tutte le probabilità quindi, tra la prima e la seconda partenza Marc si è slacciato la tuta per prendere un po’ d’aria e poi si è dimenticato di sistemarla con tutte le accortezze del caso, un po’ come avevamo ipotizzato dopo la gara.
Giusto non penalizzarlo quindi, così come non farne un caso mediatico. Ma come è possibile che Dorna non abbia mai pensato di inquadrare lo spagnolo in soggettiva? O si tratta di malafede o di inesperienza, perché la notizia, giornalisticamente parlando, c'è eccome. Da una parte sembra quasi che la regia abbia voluto proteggere Alpinestars, che problemi simili li conosce, senza rendersi conto che lasciare in dubbio l’andamento delle cose è stato più dannoso che utile. Resta però l’ipotesi che il regista non abbia fatto caso all’immagine, eppure considerando che il protagonista era Marc Marquez, alla sua prima gara in Ducati e per di più in lotta con Pedro Acosta, guardare altrove sarebbe stato difficile anche per un appassionato di Formula 1.